“Si tratta di non escludere nessuno”

Il videomessaggio del Papa in preparazione alla Giornata mondiale del migrante e del rifugiato: “Si parla di pace, ma si vendono le armi”

Sono passati 6 anni dalla visita di Papa Francesco a Lampedusa. In occasione di questo anniversario, lunedì 8 luglio, il Papa celebrerà una Messa per i migranti, alle ore 11, nella Basilica di San Pietro. Lo ha dichiarato ai giornalisti lunedì scorso il direttore “ad interim” della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti, precisando che “parteciperanno alla celebrazione circa 250 persone tra migranti, rifugiati e quanti si sono impegnati per salvare la loro vita”. Alla Messa, presieduta dal Papa all’Altare della Cattedra – ha reso noto inoltre Gisotti – “prenderanno parte solo le persone invitate dalla Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, a cui il Santo Padre ha affidato la cura dell’evento”. La Messa sarà trasmessa in diretta da Vatican Media, ma non è prevista la presenza della stampa in Basilica. Francesco “desidera che il momento sia il più possibile raccolto, nel ricordo di quanti hanno perso la vita per sfuggire alla guerra e alla miseria e per incoraggiare coloro che, ogni giorno, si prodigano per sostenere, accompagnare e accogliere i migranti e i rifugiati”, ha spiegato il portavoce vaticano.

Martedì 2 luglio è stato diffuso un videomessaggio del Papa in preparazione alla prossima Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, il 29 settembre, sul tema: “Non si tratta solo di migranti”. Per luglio, la Sezione migranti e rifugiati propone il sottotema: “Si tratta di non escludere nessuno”. Ogni mese la campagna comunicativa offre riflessioni e approfondimenti per la promozione delle attività pastorali sui temi della Giornata; i primi tre sottotemi trattati sono stati: “Si tratta anche delle nostre paure”; “Si tratta della carità” e “Si tratta della nostra umanità”.

“Il vero sviluppo è inclusivo e fecondo, proiettato verso il futuro”, mentre oggi il mondo “è ogni giorno più elitista e ogni giorno è più crudele con gli esclusi”. È la riflessione proposta da Papa Francesco. Purtroppo, “i Paesi in via di sviluppo continuano ad esaurire le loro migliori risorse naturali e umane a vantaggio di alcuni pochi mercati privilegiati”. Inoltre, mentre “le guerre colpiscono solo alcune regioni del mondo”, “la costruzione e la vendita delle armi avviene in altre regioni, che poi non vogliono prendersi cura dei rifugiati, non vogliono, non accettano questi rifugiati che tali conflitti generano”.

“Molte volte si parla di pace, però si vendono armi”, il monito del Papa: “Possiamo parlare di ipocrisia in questa lingua? Coloro che soffrono le conseguenze sono sempre i piccoli, i poveri, i più vulnerabili, ai quali si impedisce di sedersi a tavola e ai quali si lasciano solo le briciole del banchetto”. “Lo sviluppo esclusivista rende i ricchi più ricchi e i poveri più poveri”, conclude Bergolio, mentre quello “autentico” ha lo scopo di promuovere la “crescita integrale” degli uomini e delle donne del mondo, “preoccupandosi delle generazioni future”.

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