Cooperazione internazionale, associazioni in piazza: gli interventi

“Lo 0,25 per cento rappresenta l’impegno della comunità trentina a farsi carico di chi, per caso, è nato in un posto meno fortunato. E un investimento sul nostro futuro”

Pierino Martinelli (FArete)

“Come Cgil Cisl e Uil non c‘abbiamo pensato molto sulla necessità di essere qui in piazza. Crediamo nei valori di libertà, di uguaglianza e di giustizia sociale e abbiamo scelto da che parte stare. E’ interesse del Trentino e delle nostre comunità contribuire a uno sviluppo sostenibile del mondo. Si è detto che le risorse verranno dirottate a servizi ai disabili e agli studenti. Capisco che si debbano coprire i tagli di 120 milioni alla sanità, i 35 milioni di tasse aggiuntive sull'addizionale regionale all’Irpef, i danni della flat tax. Ma non si può fare in maniera cinica e volgare contrapponendo il ‘noi’ al ‘loro’”.

Franco Ianeselli (Cgil del Trentino)

“Come abbiamo scritto nella lettera aperta sottoscritta da una quarantina di docenti, la cooperazione allo sviluppo è un canale formidabile per la formazione dei giovani, per la ricerca scientifica, per l’innovazione nel campo dello sviluppo sociale e dello sviluppo sostenibile. La legge del 2005 nacque dalla partecipazione, al presidente Fugatti chiediamo ascolto, confronto e partecipazione”.

Daniella Sicurelli (Università di Trento)

"Quello che è successo è gravissimo, non può passare sotto silenzio. Significa tradire la coscienza storica e culturale della nostra terra, cancellare una tradizione che parte con i missionari e gli esploratori che dal Trentino andarono in giro per il mondo. E’ un attacco non solo alle associazioni, ma a tutto il Trentino, che è sempre stata una terra aperta. E’ un altro muro che si aggiunge ai tanti costruiti in questi mesi".

Mario Cossali (presidente Anpi del Trentino)

"Crediamo nella cooperazione internazionale perché ci occupiamo di diritti umani, pace e solidarietà internazionale. La cooperazione internazionale fa bene anche ai Trentini, mi piace questo cartello. La solidarietà internazionale arricchisce anche noi. Si deve andare avanti nei progetti. Si possono spostare risorse e finanziamenti, senza nulla togliere ai Trentini. E' necessario sedersi a un tavolo per affrontare questi argomenti".

Massimiliano Pilati (presidente Forum trentino per la pace e i diritti umani)

“Noi stiamo restituendo una goccia a Paesi ai quali abbiamo rubato un oceano di risorse. E continuiamo a farlo. E’ una briciola di restituzione di un furto secolare che continua con lo sfruttamento, con il depredamento di risorse, con la vendita di armi. Ci sono popoli che vivono con gli avanzi del resto dell’umanità. Vivono una povertà che è conseguenza di un sistema internazionale di ingiustizia, di cui siamo parte corresponsabile”.

Vincenzo Passerini

”Sono orgoglioso, orgogliosissimo di essere Trentino. Ho sempre trovato grande collaborazione, anche da parte della Provincia. Anche grazie al sostegno provinciale ho avviato progetti per la nascita o il rilancio di radio comunitarie prima nella Repubblica democratica del Congo, poi in Ciad. Non possiamo tornare indietro, se lo facciamo, moriamo. La cooperazione internazionale fa bene laggiù, ma fa benissimo anche per noi trentini”.

padre Luigi Moser (missionario comboniano in Ciad)

“Nei Paesi dove hanno operato, tutti parlano benissimo delle associazioni trentine di solidarietà internazionale. Ma c’è un altro aspetto: il contributo che le associazioni e i loro volontari hanno ricevuto dal Sud, dalle culture degli altri, dall’apertura. La chiusura è miope. Abbiamo bisogno di restare aperti, di non isolarci. Un’archeologa diceva: tutte le civiltà che si sono rinchiuse a riccio sono fallite, sono andate avanti solo le civiltà che hanno condiviso valori, cultura e hanno trasformato la propria maniera di essere con altre culture. Temo che tutto il lavoro portato avanti in questi anni sia spazzato via da una visione ottusa e miope”.

Adelmo Calliari (Accri)

“Da tanti anni abbiamo ottimi rapporti col Dalai Lama e col governo tibetano in esilio. Abbiamo avviato progetti significativi. Oggi mi vergogno: stiamo rinnegando la nostra storia, la storia della nostra autonomia”.

Roberto Pinter (Trentino For Tibet)

(altri interventi a pagina 30)

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