Don Guido, il passo saldo e costante del camminatore di montagna

Il passo di don Guido è il passo del camminatore di montagna: lento, saldo e costante. Quindici anni fa quando è arrivato a Civezzano, passando dalla strada sottostante a nessuno poteva sfuggire la sua camminata, innumerevoli sono state le volte che ha percorso il tragitto tra canonica, chiesa e oratorio. Tre luoghi che ha sempre avuto presenti, attorno ai quali ha dedicato la sua opera pastorale, si sapeva dove poterlo trovare.

Non per questo è mai venuta meno la visita ai fedeli che non potevano condividere l’Eucarestia in Chiesa, la partecipazione ai campeggi ogni anno con tutti i bambini – ragazzi – adolescenti, la promozione di momenti di formazione nelle parrocchie e fuori del territorio parrocchiale dando possibilità di confronto con altri sacerdoti, la proposta di momenti conviviali per instaurare relazioni umane oltre i momenti “istituzionali”.

La sua agenda è stata davvero piena fino all’ultimo giorno di presenza a Civezzano, ha voluto lasciare al suo successore una parrocchia al meglio possibile.

Con il suo temperamento riservato e gentile ha guidato la comunità, è stato presente in tutti i momenti della vita parrocchiale con costanza, disponibilità, pacatezza e consapevolezza del suo ruolo fondamentale per la comunità dei fedeli. Allo stesso tempo ha dato spazio e ascolto ai laici, ha incoraggiato e sostenuto le varie iniziative, ha spronato ad una assunzione di maggiore capacità propositiva nella vita della parrocchia. Ha saputo dare spazio, in oratorio, ad iniziative non strettamente legate all’attività parrocchiale ma che andavano a beneficio di tutti.

Molti hanno potuto sperimentare la presenza discreta di don Guido, le sue parole misurate, precise e puntuali: un atteggiamento mai formale e, se possibile, lontano dai discorsi di rito. La sobrietà come esempio al quale ispirarsi ai nostri giorni dove il presenzialismo va di moda.

Nei momenti di scambio con i comitati parrocchiali ha sempre sollecitato un confronto critico per trovare strategie nuove di coinvolgimento e miglioramento per incontrare i bisogni concreti e spirituali di parrocchiani e delle persone meno presenti nella vita della comunità: l’intento di don Guido è stato di accogliere ciascuno senza giudizio o pregiudizio.

“Rinnoviamo il nostro sentito grazie a don Guido – il saluto e 'grazie' della sua comunità – seguendo il suo passo abbiamo camminato per tutti questi anni senza smarrire la meta”.

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