Riparte il “Guardini”, un ambiente per comprendere

Nel programma annuale dell’Istituto di Scienze Religiose l’impegno ad andare oltre i pregiudizi].

Dsall’Annuario annuale riprendiamo l’introduzione del prodirettore don Stefano Zeni che prende spunto da una riflessione del monaco Enzo Bianchi.

Dià-lógos è una parola che si lascia attraversare da una parola altra; intrecciarsi di linguaggi, di sensi, di culture, di etiche; cammino di conversione e di comunione; via efficace contro il pregiudizio […

. È il dialogo che consente di passare non solo attraverso l’espressione di identità e differenze, ma anche attraverso una condivisione dei valori dell’altro, non per farli propri bens. per comprenderli. Dialogare non è annullare le differenze e accettare le convergenze, ma è far vivere le differenze allo stesso titolo delle convergenze: il dialogo non ha come fine il consenso, ma un reciproco progresso, un avanzare insieme (E. Bianchi, L’altro siamo noi, Einaudi, Torino 2010, 14)”.

Ho usato spesso, in diverse occasioni e contesti, questa citazione di Enzo Bianchi, il fondatore della Comunità monastica di Bose, per parlare di diversità e di accoglienza; mi sembrano parole illuminate,

particolarmente attuali nel contesto culturale odierno segnato da una evidente fatica non solo nell’accogliere le persone diverse, ma anche le idee diverse dalle proprie. Sono convinto che il dialogo sia l’esperienza prima e fondamentale per avanzare nel processo di conoscenza reciproca, di accettazione e di crescita. È stato detto che l’esercizio ermeneutico è un cammino dal pregiudizio alla precomprensione, perché se il pregiudizio è preclusione di fronte a colui che parla, e cioè riconduzione del suo pensiero a ci. che io so e accetto, la precomprensione invece è disposizione all’ascolto, apertura a capire e a cambiare.

Mi auguro che in questo nuovo Anno Accademico l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Romano Guardini” divenga sempre più un ambiente di crescita fondato sul confronto, un luogo e un “tempo” capace di aiutare ciascuno, studenti e docenti, ad affinare la propria capacità analitica per affrontare le istanze critiche del nostro tempo in un clima di dialogo sereno, onesto e costruttivo.

La crescita all’interno di una realtà Accademica come la nostra è tanto più proficua quanto più capace di un confronto intelligente, improntato non semplicemente all’imparare nozioni – sebbene importanti –, ma a saper

«scrutare i segni dei tempi e interpretarli alla luce del Vangelo, cos. che, in mnni interrogativi degli uomini sul senso della vita presente e futura e sulle loro relazioni

reciproche» (Concilio Ecumenico Vaticano II, Gaudium et Spes, 4). Certo un tale obiettivo pu. sembrare ambizioso per una piccola realtà come il nostro Istituto, ma sono sicuro che grazie all’impegno, alla disponibilità e alla collaborazione di docenti e studenti potremo raggiungere qualche importante risultato, personale e comunitario.

Auguro pertanto a ciascuno che sia un anno all’insegna del dialogo costruttivo capace di cancellare almeno qualche pregiudizio per “un avanzare insieme” sulla via della Verità.

don Stefano Zeni

Pro-Direttore dell’ISSR “Romano Guardini”

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