Il ponte delle mani

Un gesto significativo ha caratterizzato la ventesima edizione della Festa promossa dall’Arcidiocesi per il ventesimo anno

“Qual è il primo ponte che possiamo costruire? Diamoci tutti la mano, questo è il primo ponte, fraterno, che dobbiamo insegnare ai grandi del mondo”. L’invito, rivolto con spontaneità dal palco delle autorità è arrivato da una signora macedone scesa in città da Tione, Vase Trpeska, ed è stato accolto volentieri dalle centinaia di persone assiepate in piazza Fiera a mezzogiorno.

Quell’istantanea ha suggellato la due giorni diocesana della “Festa dei popoli”, rinviata quest’anno a settembre per coincidere con la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato: era la ventesima edizione e – anche nel grazie a don Beppino Caldera che l’ha sostenuta per anni – gli organizzatori della Pastorale missionaria e delle migrazioni hanno promosso momenti di ascolto e di festa. C’è stata la tradizionale coloratissima sfilata che ha visto alcuni popoli lanciare messaggi di attualità: i brasiliani per la difesa dell’Amazonia, i Venezuelani per la sensibilizzazione sulla dittatura Maduro che – diceva un cartello – costringe il 10% della popolazione alla diaspora. Non sono mancati gli interventi delle autorità politiche con il sindaco Andreatta a mettere in guardia dalla “chiusura” e dai “muri che dividino” e il vicepresidente della Provincia Tonina a ricordare che “apertura, dialogo e osservanza delle norme fanno superare i pregiudizi”.

Per l’arcivescovo Lauro i numerosi popoli presenti in Trentino vanno ringraziati perché “danno speranza e fiducia nel futuro” e vanno quindi considerati nuovi trentini. “Avete sentito questi ragazzi con quale accento italiano corretto hanno letto i loro messaggi? Sono davvero nuovi trentini, ha osservato, richiamando poi l’attenzione anche sull’Amazzonia, rappresentata da alcuni missionari e altrettante delegazioni latinoamericane..

Più numerosi che in passato i bambini e i ragazzi presenti in piazza Fiera, anche grazie all’animazione che il giorno precedente il Forum delle associazioni familiari ha animato : percorsi, laboratori, anche giochi per “raccontare” ai popoli le possibilità offerte dell’associazionismo familiare. Giovani sul palco per il torneo di calcio promosso dall’Oratorio del Santissimo e dall’US Invicta Duomo: la 2° Coppa dei popoli è stata vinta da una squadra giovanile formata da ragazzi di cinque Paesi diversi. E sempre i giovani, rientrati quest’anno di varie esperienze di volontariato nei Paesi impoveriti, hanno scambiato i loro racconti ne giardino vescovile attorno ai tavoli del “world cagfè”, allestiti da ACCRI.

Prima delle esibizioni musicali e folcloristiche, anche un minuto di silenzio “motivato” dal delegato vescovile don Cristiano Bettega, in modo tale che ogni persona e ogni popolo potesse pregare secondo la propria fede.

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