“No all’accoglienza, questa Giunta è miope”

Passerini: “Scelte politiche razziste e xenofobe”

“È importante chiamare le scelte politiche razziste e xenofobe, quando una giunta provinciale chiude i progetti positivi sul territorio che stavano puntando all’inserimento dei richiedenti asilo con lavoratori e giovani madri”. Non usa mezzi termini Vincenzo Passerini, già assessore provinciale all’Istruzione e già presidente del Coordinamento delle comunità di accoglienza (Cnca) del Trentino Alto Adige, che organizza in tutta la regione fino al 6 ottobre la quinta edizione della Settimana dell’accoglienza, dedicata al tema “Solitudini. Creare legami, costruire comunità”. Passerini è autore del libro “Tempi feroci. Vittime, carnefici e samaritani”, sua ultima fatica, che sarà presentato venerdì 4 ottobre alle 20.30 presso l’aula magna della Fondazione Demarchi in piazza S. Maria Maggiore a Trento.

È in questa occasione, durante una conferenza promossa dal Centro per la Pace di Rovereto, che Passerini ha deciso di fare il punto su una situazione che sta largamente sfuggendo di mano. Il riferimento è in particolare alla scelta, da parte della Provincia, di bloccare diversi progetti dedicati ai richiedenti asilo. “Lavarone, Soraga, Roncone e altri progetti sono stati bloccati – ha ricordato Passerini -. Sono stati cacciati i pachistani che vivevano in centro a Trento senza nessuna alternativa abitativa. È stata stigmatizzata la canzone ‘L'altalena’ (la canzone nata sui banchi dell’Istituto comprensivo Trento 6 che ha inaugurato il nuovo anno scolastico davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ndr). Sono stati tolti buona parte dei fondi alla solidarietà internazionale e anche la tessera per il trasporto pubblico per i titolari di asilo in Trentino”.

A tutto ciò si aggiunge la rinuncia ai 600 mila euro di fondi già stanziati per l’integrazione da parte della Provincia, ma non solo. “Tra le ultime scelte discutibili c’è anche il fatto di non aver voluto incontrare i due sindaci del Burkina Faso, una maleducazione istituzionale alla quale hanno risposto bene i Comuni di Trento e di Rovereto, che hanno invece incontrato la delegazione”, ha rimarcato Passerini. “Rimane importante quindi aiutare la popolazione a conoscere le storie per superare i pregiudizi che rimangono latenti nella società”.

Sul palco assieme a Passerini c’era anche Fabio Corazzina, già coordinatore nazionale di Pax Christi, il movimento cattolico internazionale per la pace, e ora parroco di Santa Maria Nascente a Fiumicello (Brescia). “Credo – ha spiegato don Corazzina – nella passione educativa, che vede il diritto all’istruzione come passaggio per una crescita di comunità. Non si può voler inscatolare le identità e le relazioni. Credo nella passione della fede per trovare delle strade nuove e comuni anche tra diverse religioni. Credo nella passione della famiglia per dare all’individuo un ruolo sociale e capacità di buone relazioni. Credo nel tema della città che ci chiede con chi e come abiterò in una visione accogliente. E infine credo nella passione delle regole; per chi è immigrato, non esistono vie legali per ottenere la cittadinanza: il 95% degli immigrati regolari che lavorano e studiano è tale grazie alle sanatorie. Credo nel tema del lavoro, in quanto strada che da dignità alle persone e le rende capaci di costruire progetti di vita solidi per poi costruire amicizie nella comunità”.

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