Ernesto Cardenal, il cantore della “terra di mezzo”

Ernesto Cardenal nel 2014. Foto Rs/Wikipedia.

Ernesto Cardenal, scomparso lo scorso 1° marzo a Managua all’età di 95 anni, era contento pur nella sofferenza, dal suo letto d’ospedale, che papa Francesco gli avesse revocato la sospensione a divinis inflittagli nei primi anni ’80. “Soy poeta, sacerdote y revolucionario” ripeteva con insistenza dicendo che non c’era contraddizione tra l’essere cristiano e al tempo stesso “sovversivo” dell’ordine costituito basato sull’ingiustizia strutturale che schiaccia i più deboli.

Cardenal era stato discepolo di Thomas Merton e fondatore -negli anni più cruenti della dittatura di Somoza in Nicaragua- della comunità contemplativa di Solentiname, frequentata dai contadini analfabeti che si aprivano alla creatività e alla fratellanza. Insieme al fratello Fernando, gesuita, Ernesto Cardenal era stato ministro del governo sandinista in quella che si era rivelata un’esperienza inedita di costruzione di un nuovo Nicaragua, il 19 luglio 1979. Ma Ronald Reagan non poteva sopportare, dopo Cuba, un’altra esperienza anticapitalista in Centroamerica che gli sottraesse parte del “cortile di casa” allo sfruttamento da parte delle proprie multinazionali e con i contras l’ha combattuta fino ad averne ragione, complici errori e inesperienze della leadership dei seguaci di Sandino.

Mesoamerica, la “terra di mezzo”, con la sua archeologia culturale fatta di “etica, pietre preziose e canti” è stata il centro della riflessione poetica di Ernesto Cardenal. Con i suoi bellissimi libri, dal “Canto cosmico”, un lungo inno contemplativo e teologico sul mistero del mondo dei popoli nativi originari delle Americhe; fino a “Quetzalcoatl”, il Serpente piumato, dove preghiera, interrogazione e invettiva si mescolano come a rivendicare dignità e diritti per i popoli schiacciati dalla dominazione coloniale, esseri umani degnissimi -osservava-  nella loro unica, irripetibile, umanità. Padre Ernesto era un grande sostenitore della Teologia della liberazione con la sua opciòn preferencial para los pobres, al centro delle sue opere e prima ancora della sua intera vita. Un grande poeta, Ernesto Cardenal, un convinto, umile, cristiano latino-americano.

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