Lo sport in zona rossa

In un’Italia nel limbo nella zona rossa, mentre si moltiplicano gli appelli a rimanere in casa per contenere il diffondersi del contagio del coronavirus, si è fermato senza possibilità di appello anche il mondo dello sport.

“Sono sospese tutte le competizioni degli sport di squadra, ad ogni livello, fino al 3 aprile 2020”, recita il documento del Coni. Una decisione presa non senza polemiche, soprattutto per quanto riguarda i piani alti degli sport più popolari e influenti (il campionato di calcio di serie A), dato che la sospensione delle attività fino, per ora, al prossimo 3 aprile, implica necessariamente lo slittamento dei calendari in modo da recuperare le giornate perse.

Più semplice la gestione di discipline come il ciclismo, il nuoto o l’atletica leggera, che alla luce dei provvedimenti presi dal Consiglio dei Ministri hanno subìto l’annullamento delle gare in programma da qui al termine dell’emergenza, tra cui alcune grandi classiche delle due ruote come la Tirreno-Adriatico e la Milano-Sanremo, non disputata prima d’ora solamente durante le guerre. Sono a rischio però anche tutte le manifestazioni in calendario nel prossimo futuro, tra cui il nostro Tour of the Alps, che dovrebbe corrersi dal 20 al 24 aprile, e addirittura il Giro d’Italia.

C’è rammarico per l’annullamento delle Finali di Coppa del mondo di sci alpino che dovevano svolgersi a Cortina il fine settimana dell’8 marzo. “Sospesa ogni attività sportiva per tutte le discipline federali in ogni ordine e grado”, ha annunciato la Federazione Italiana Sport Invernali, che concede una deroga solo agli atleti già sui siti di gara di Coppa del mondo e dei Mondiali junior, oppure in lizza per la conquista di una coppa generale o di specialità o per un posto significativo nella classifica finale.

Nel calcio intanto si studiano fantasiose formule per evitare l’accavallarsi dei recuperi con gli Europei in programma a giugno, anch’essi a rischio se l’emergenza dovesse durare più del previsto. Controversa la situazione in merito alle coppe europee: tra partite a porte chiuse, rinvii e rifiuti delle squadre straniere a venire a giocare in Italia il pallone prosegue con un po’ di confusione, la pallacanestro va avanti mentre la pallavolo sospende tutti i match delle squadre italiane, tra cui i quarti di finale di Champions League con la Trentino Volley che dovrebbe sfidare i polacchi dello Jastrzebski Wegiel.

Si ferma così una stagione che per le compagini trentine stava entrando nella fase cruciale, con la regular season verso il termine sia nella pallavolo che nella pallacanestro. L’Aquila Basket che con tre vittorie consecutive aveva agganciato il treno dell’ottavo posto, valevole per giocarsi i playoff, ora ha tutto il tempo di preparare al meglio la decisiva sfida casalinga che l’attende al rientro, contro la Fortutudo Bologna a pari punti in classifica.

Playoff ben saldi nelle mani di Trentino Volley, sempre quarta in campionato nonostante la bruciante sconfitta al tie break contro Civitanova nell’ultima partita prima dello stop. Ci voleva la pausa forzata a rallentare invece la cavalcata delle ragazze della Trentino Rosa, saldamente in testa alla serie A2 e proiettate verso un finale di stagione che potrebbe regalare un risultato storico, che passerà necessariamente dalla sfida contro le seconde in classifica di Marignano, rinviata a data da destinarsi.

Per le trentine del calcio infine una volta ripresi i campionati il rush finale sarà, come da abitudine, di sofferenza per le compagini impegnate in serie D, con Levico e Dro impantanate rispettivamente in zona playout e retrocessione; mentre in Eccellenza è tutto pronto per il riscatto del Trento, primo a più 11 dagli inseguitori, in attesa di poter tornare a festeggiare, assieme a tutti gli sportivi d’Italia.

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