Coronavirus, la malattia di Sonia e Juri: “Il pensiero è andato subito al nostro bambino”

Sonia e Juri hanno saputo di essere positivi al Covid-19 il primo giorno di primavera. Ora, a più di un mese di distanza da quella diagnosi e dopo due tamponi negativi, possono finalmente dire di essere guariti. “Non sapevamo cosa aspettarci da questa malattia, ma essendo in gravidanza il pensiero è andato subito al mio bambino” racconta Sonia, in attesa del primo figlio.

Sorride e concorda anche Juri, anima di tante associazioni di Valdaone e presenza attiva negli eventi e nelle manifestazioni anche dei paesi vicini. “Fortunatamente non abbiamo avuto sintomi importanti; febbre alta, un po’ di tosse, ma non siamo stati ricoverati e abbiamo trascorso la quarantena a casa”.

Entrambi sono stati seguiti dai servizi sanitari e Sonia ha ricevuto anche l’assistenza del locale consultorio. “Ci hanno chiamato tutti i giorni. Per Sonia c’era anche l’ostetrica a tenerle compagnia. Oltre alla febbre, le chiedeva se era tranquilla, se dormiva; le raccontava di altri casi di positività in gravidanza cercando di darle coraggio”, sottolinea Juri.

“Il giorno di Pasqua – aggiunge Sonia – ero in attesa del secondo tampone che poi è risultato positivo. A dirmelo è stata un’ostetrica del territorio; mi ha chiamata apposta, pur non dovendo farlo, per tranquillizzarmi”. I servizi sanitari, ma anche quelli per il ritiro dei rifiuti o la spesa a domicilio garantita dai piccoli negozi locali e dall’aiuto di tante persone.

“Abitiamo in un piccolo paese, ci sono dei limiti ma anche risvolti positivi; siamo una comunità e questo si sente soprattutto in alcune circostanze”, ribadisce Sonia. “A farci compagnia in alcune sere c’è stato poi don Vincenzo con il suo momento serale su Youtube. Le sue parole ci hanno dato speranza. Immagino siano state una presenza preziosa soprattutto per gli anziani che sono soli; noi, in fondo, possiamo dire di essere stati fortunati”, aggiunge Juri che da esperto informatico qual è, non manca di sottolineare l’utilità della tecnologia. “Però sono riuscita a tenerlo lontano dal computer – puntualizza Sonia – . Abbiamo lavato e preparato i vestitini per il bambino che ci hanno prestato, ordinato la cameretta e fatto qualche lavoro in casa”.

Sonia e Juri, al telefono, sono felici e sollevati. Dopo l’iniziale preoccupazione e un po’ di apprensione, hanno concluso il loro percorso con coraggio e speranza. “Di questa esperienza ci rimarrà l’affetto e la solidarietà che abbiamo sentito e che speriamo rimangano in tutti i paesi. Adesso aspettiamo agosto, quando nascerà il nostro bambino”. Ancora settimane di attesa per Sonia e Juri, questa volta, però, per qualcosa di prezioso.

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