La quarantena di Francesca Dallapè: “Con Tania mi sento ogni giorno. Tokyo? Un sogno posticipato”

Francesca Dallapè ai fornelli

Il sogno olimpico della tuffatrice Francesca Dallapè non è ancora svanito, ma è stato forzatamente messo in stand-by a causa della pandemia. Nonostante il posticipo di Tokyo 2020 all’anno prossimo, l’atleta trentina argento a Rio 2016 non ha gettato la spugna ed è pronta a mettercela tutta per recuperare dopo il lungo stop e battere la concorrenza delle campionesse d’Europa Elena Bertocchi e Chiara Pellacani.

In attesa che si capisca meglio come e quando tornare in vasca – l’ultimo decreto del Presidente del Consiglio permette infatti agli atleti di interesse nazionale di allenarsi a partire dal 4 maggio – Dallapè ha trascorso la quarantena con la sua Ludovica, 3 anni, tra disegni, sperimentazioni culinarie, giochi in giardino e allenamenti virtuali con la Nazionale italiana. Conciliare la voglia di Olimpiadi con il ruolo di mamma non sarà semplice, ma la 34enne può contare sul preziosissimo aiuto dei nonni.

Come si è organizzata per gli allenamenti durante la quarantena?

Ogni pomeriggio sono in collegamento con la squadra, è un modo alternativo per mantenere la parte muscolare. Poi faccio qualche camminata con Ludovica nei paraggi di casa. Certo, trattandosi di uno sport d’acqua, lavorare solo fuori dalla vasca non è la stessa cosa.

Come ha influito l’emergenza Covid sulle sue ambizioni olimpiche?

Non è stata una sorpresa, la decisione era nell’aria e giustamente la salute viene prima di tutto. Ho posticipato il sogno di un anno, ma non sarà facile, anche perché non si sa ancora quando saranno le gare di qualificazione e come reagirà il fisico. I tuffi, poi, sono uno sport molto complesso: ci vuole elasticità, reattività, potenza, tempismo, coordinazione. Inutile nascondere che l’età influisce su queste componenti: io vado per i 34 e Tania per i 35.

Con la collega Tania Cagnotto siete in contatto quotidiano?

Sì, con Tania ci sentiamo quasi ogni giorno. Parliamo del nostro futuro e le nostre bambine comunicano tra loro…sono molto divertenti. Se prima dell’emergenza avevo insistito tanto per convincerla a tentare l’accesso a Tokyo, ora penso che con tutte queste incognite non abbia senso fare pressing. Vediamo come ci sentiremo al rientro in acqua.

In base alle nuove aperture annunciate dal primo ministro, dal 4 maggio potrà tornare ad allenarsi. Cosa cambierà rispetto a prima dell’emergenza?

Non so ancora cosa mi aspetterà: se le piscine saranno pronte e se effettivamente riusciremo a riprendere. Sicuramente, con il supporto del Centro sportivo esercito, del quale faccio orgogliosamente parte, riusciremo a trovare una soluzione.

Lei è mamma di una bimba piccola. Come si è organizzata durante la quarantena?

Abbiamo creato la nostra routine. Sveglia verso le 7.30, colazione con la torta fatta in casa, pulizie di casa per me e giochi per lei. Fortunatamente abbiamo un giardino dove può distrarsi. Dopo pranzo contavo sul suo pisolino per leggere un po’, ma ultimamente purtroppo non lo fa più quindi non mi è concessa pausa. Dopo l’allenamento la faccio salire sul triciclo e poi è già ora della cena e del bagnetto. Ammetto che avere sempre idee nuove con i bimbi non è facile, ma ci ho provato. A Ludovica comunque mancano i suoi amichetti del nido.

A proposito di nido, come si organizzerà ora che progressivamente tornerà ad allenarsi?

Farò affidamento sui nonni. Mi sento una privilegiata perché posso contare su di loro e perché ho un lavoro. c’è chi sta molto peggio di me.

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