A Monte Terlago un’azienda slow che si mette in rete

Stefania Lusuardi

Tre ettari di terreno a Monte Terlago, coltivato tutto a mano. Nell’azienda agricola di Stefania Lusuardi non c’è posto per i macchinari, ma per gli animali di ogni tipo è un luogo ideale. Ci sono le galline, tutte chiamate con lo stesso nome, Chanel, e sono una cinquantina. Gli asini, le pecore, le capre, i lama, i maialini vietnamiti, conigli, le anatre corritrici indiane, i cani golden retriever e maremmani abruzzesi.

Stefania, sposata con tre bambini di 5, 7 e 9 anni, in azienda lavora prevalentemente da sola, il marito le dà una mano nei fine settimana e i figli le fanno compagnia quando non sono a scuola. Un piccolo aiuto arriva dai Woofer, associazione che mette in rete grandi e piccole realtà agricole biologiche e sostenibili disseminate sul territorio nazionale, che si costituiscono in Centri Educativi, composti da tante persone che credono in un’agricoltura naturale ed in uno stile di vita sostenibile, che mette in relazione volontari e progetti rurali naturali promuovendo esperienze educative e culturali basate su uno scambio di fiducia senza scopo di lucro, per contribuire a costruire una comunità globale sostenibile.

Con gli animali, Stefania ci parla, li ascolta, dialoga ogni giorno. Nella sua azienda coltiva ortaggi, piante officinali, fiori edibili e alberi da frutto. Il cliente arriva e si serve, ma non si tratta di un rapporto meramente commerciale perché ci si intrattiene, il cliente si informa e viene a conoscenza di nozioni che non conosceva: come si abbinano le piante e gli ortaggi, le cibarie, quali proprietà nutritive possiedono, piccoli accorgimenti che possono cambiare l’approccio col mangiare e con la natura.

L’azienda “Maso Canova” è slow, è importante la qualità e la produttività ma basilare è l’incontro con le persone. Non a caso è anche una “Fattoria didattica”, si è instaurato un rapporto costante con le scuole, asilo nido, elementari e Stefania è abituata ormai ad andare nei plessi scolastici a parlare di colture e buone pratiche con la natura e ad accogliere le scolaresche nel posto in cui vive e lavora.

“Gli asini –osserva Stefania- non sono carretti, li libero, al pascolo (che ruota costantemente) oppure a fine ciclo colturale nei fondi produttivi per pulire e nutrire il terreno; assieme ai lama, alle caprette e alle pecorelle. E’ la permacultura come pratica di convivenza virtuosa con terreni antropizzati”.

Bambini nei campi
“La terra deve essere curata e amata”, i bambini sono i primi a comprenderlo, dice Stefania Lusuardi

La “filosofia” di questa giovane donna parte dalla convinzione che “ogni seme è un essere vivente”. Ed è con i bambini che riesce ad instaurare un rapporto conoscitivo costruttivo, quelli che vengono a visitare la sua terra e quelli che incontra nelle classi. A tal punto che poi i bambini stessi sono i primi a comprendere “che la terra deve essere curata e amata”. Con il mondo dell’infanzia e collabora anche attivamente con associazioni e cooperative sociali, per dire che pure portare al pascolo gli asini è altamente terapeutico e può essere rigenerante.

Stefania è riuscita a creare nel suo ambiente di lavoro un “habitat” per un sapiente uso degli insetti, distinguendo quelli amici della terra da quelli che distruggono le colture; a formare un letame buono (che è difficile trovare) per un corretto stile nel concimare la terra. Da autodidatta ha imparato che con gli animali ci si intende, capiscono benissimo e l’interlocuzione è reale (a volte si dice: manca loro solo la parola!) per cui si può veramente creare –Stefania ne è convinta- un proficuo, attivo rapporto tra natura, animali e presenza umana. Come, ad esempio, nell’interlocuzione tra api e fiori (e sono presenti le arnie) o nell’alleanza stessa che si instaura tra piante, arbusti, erbe e radici (non per niente i libri di Stefano Mancuso riscuotono sempre maggiore successo di vendite, curiosità e nuove sapienze).

Durante le settimane estive poi si può assistere a bambini che accudiscono gli animali, li portano al pascolo, li coccolano; che imparano a seminare; e persino a “sfalciare” il fieno. Tutto nel segno della cura e dell’amorevolezza.  Arrivano famiglie –ci dice Stefania- dal comune di Vallelaghi, da Cimone, da Pergine, da Rovereto, persino da Verona, da Milano e anche dalla Puglia. E’ un uso oculato dei social ma anche il passaparola. “I bambini cambiano!” E se cambiano i bambini è facile che cambiano anche i loro genitori su esempio creativo e stimolo dei loro figli.

Sogni nel cassetto? Stefania ne ha diversi. Come quello di una scuola all’aperto; con un approccio didattico naturale per imparare facendo; e l’apertura di un agri-campeggio (Maso Canova fa parte del Carta Europea del Turismo Sostenibile) per dare spazio ad un turismo sostenibile e consapevole certa che il risveglio in fattoria è magico! Nell’immediato c’è anche l’impegno di partecipare al tavolo di lavoro di “Nutrire Trento” in collaborazione con l’Università ed il Comune per affrontare le sfide del sistema alimentare, per discutere le diverse problematiche che riguardano la produzione, la distribuzione ed il consumo di cibo nel rispetto dell’ambiente e delle persone. E sta anche scrivendo un libro per bambini, di una gallina che…

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