Giove ha trovato casa vicino all’Avisio

Luca Pojer conduce l’azienda agricola Giove

Un’azienda agricola biologica incastonata lungo le falde scoscese sotto il paese di Grumes, in fondo alla Val di Cembra, quasi al confine con Fiemme. La conduce e vi lavora Luca Pojer, che prima faceva il falegname nell’attività di famiglia. I Pojer sono falegnami a Grumes da quattro generazioni e Luca aveva cominciato che aveva 14 anni, poi ad un certo punto, dopo venticinque di lavoro come montatore di porte e infissi, si accorge che per lui c’è un’altra strada. All’aria aperta, più appagante anche se dura e faticosa. Visitare GioVe (dalle iniziali delle figlie, Giorgia e Veronica) è tutta una scoperta: si scende per una stradina erta, fino a mezza costa tra il paese e la valle stretta dove scorre l’Avisio, il paesaggio è aspro e selvatico. Da un vecchio rudere Luca ha ricavato una confortevole baita e tutto attorno sono terrazzamenti che scendono e si inerpicano, spianano e trovano spazio, terra strappata gradualmente – con tenacia e maestria, con faticoso lavoro- all’incolto e alle sterpaglie per coltivare erbe officinali e aromatiche.

I muretti a secco sono stati ripristinati, ricostruiti a regola d’arte con le pietre scure con venature argentee, tipiche di queste parti. E’ un posto che era abbandonato da 40 anni dove si coltivavano vite e alberi da frutto, mancava la strada, i collegamenti per ricavarci qualche metro cubo di legname e legna da ardere e trasportare il raccolto erano dati da tre teleferiche. Ora invece calendula e malva, iperico, monarda e timo, lavanda e erbe aromatiche. Nella bella stagione i colori sono variopinti e luminosi, vividi.

Giove, azienda agricola di Luca Pojer
I muretti a secco sono stati ripristinati, ricostruiti a regola d’arte con le pietre scure con venature argentee, tipiche di queste parti

Luca Pojer coltiva l’Olivello spinoso e l’Aronia Melanocarpa, chicche di arbusto – piante e bacche arancioni e blu dalle molteplici proprietà -; anni addietro è andato in Romania a prenderne un centinaio di piantine e iniziare a coltivarle, quando erano qui del tutto sconosciute.

“E’ importante vivere e credere a quello che si fa”, osserva quest’uomo che non si è certo spaventato dal dover dissodare un terreno impervio, in un posto impensabile. Che ora ama e in cui si sente in sintonia con la natura e il creato. Poco per volta, un pezzetto ogni anno, toglie arbusti ed erbacce e restituisce alla produzione porzioni importanti di terreno, metro a metro, vien da dire. Ci mette passione e fatica, entusiasmo e perseveranza, perché non è facile. Supportato dalla moglie e dalle due figlie, la raccolta è fatta manualmente con tutto l’amore che si mette nel cogliere petali e fiori –ci tiene a ribadire -, Pojer non si scoraggia di certo di fronte alle difficoltà. Poi l’essiccazione. Torna in mente un bel verso di Montale: “Amo la terra / amo chi me l’ha data…” perché quest’uomo, nel pieno della sua maturità, ha fatto una scelta precisa di aderenza alla terra, proprio nel senso materiale, di una stretta consonanza, ricavando da essa erbe medicinali e cosmetiche. Strappa, letteralmente, il terreno all’incolto e all’abbandono – all’incuria e alla noncuranza – per restituirgli un senso compiuto, farlo fruttificare, renderlo fertile attraverso la coltivazione e la produzione con una scelta biologica certificata.

Prodotti naturali, come pienamente assimilato alla natura è l’ambiente dell’azienda. Prodotti che poi commercializza – solo prodotti del posto – tenendo in conto, certo, criteri di redditività, ma con un coinvolgimento più ampio, avendo fatto quella scelta, quasi una filosofia di vita. Durante i fine settimana GioVe viaggia, con i mercatini si fa conoscere, non solo in provincia di Trento, ma praticamente in tutto il Nord, dalla Festa dell’Orso in Valle d’Aosta alle terre di Toscana senza disdegnare le grandi città, dove l’accoglienza a volte è favorevole, altre volte meno.

Il piccolo paese di Grumes – 450 abitanti – funge da trampolino di lancio, discreto e intraprendente, per far conoscere i prodotti dell’azienda. Essendo il paese stesso crocevia di storia e di memoria collettive attraverso il “Sentiero degli antichi mestieri”, dalla segheria veneziana (ricordiamo che la Repubblica di Venezia all’apice del suo fulgore, si serviva dei tronchi degli abeti e pini e larici della val di Fiemme per la sua flotta marina), all’antica fucina, al mulino Nones. L’azienda GioVe di Luca Pojer si pone a fianco di fatiche e speranze antiche che hanno interessato le generazioni passate con la sua presenza discreta e significativa di attaccamento alla terra, risorsa da riscoprire e continuare ad amare.

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