Sessanta è bello: il traguardo dei coniugi Zorzi

I coniugi Zorzi di Lavarone, 60 anni dopo quel sì

Le chiamano nozze di diamante, 60 anni di vita insieme! Una promessa fatta nella piccola chiesetta di Gionghi a Lavarone il 7 maggio nel lontano 1960. La Tilde e el Lino Zorzi si promettono fedeltà in Cristo circondati da amici e parenti e sotto la protezione di san Rocco (che in questo momento storico ci sembra molto significativa).

A benedire le nozze il fratello della sposa, padre Raffaele cappuccino. Io non c’ero, sarei arrivata due anni dopo e dietro a mio fratello: testimoni del loro amore che non si è mai però fermato dentro le mura domestiche!
Sappiamo che ci sono stati tempi di esilio, emigranti in Svizzera e poi a Milano, tempi di sacrifici e rinunce, tempi di addii e ripartenze. Ma sappiamo soprattutto che sempre, dentro questa famiglia, il tempo si è fatto dono e capacità di non chiudersi mai.

Ecco allora la parrocchia, le missioni, il volontariato sociale, la partecipazione alle iniziative del paese.… Certo, non tutto insieme perché se el Lino el pianta do ciodi, la Tilde la fa calzoti; se la Tilde la canta, el Lino el giusta careghe; se el Lino el pala neve, la Tilde la fa da magnar per tuti; se la Tilde la frequenta l’Università de la terza età, el Lino el fa su zicole!

Si sono sempre rispettati e sostenuti anche nelle varie attività, diverse e complementari, come i loro talenti. Noi, figli e nipoti, cresciuti in questo ricco clima di solidarietà eravamo pronti a festeggiarli come si deve, così come avevamo fatto per le nozze d’argento e d’oro.

Quest’anno ci sarebbero stati anche i pronipoti a rallegrare la festa e riempire i vuoti lasciati da chi è già andato avanti. L’emergenza e la quarantena stanno segnando le nostre giornate costringendoci tutti a modificare i progetti e le modalità di incontro. Per i due collaudati sposi troveremo il momento giusto per stringerci (per quel che si potrà) tutti attorno a loro.

Soprattutto nella mensa della Parola e del Pane che assiduamente loro hanno frequentato. Intanto mi faccio portavoce di tutti i parenti e gli amici, attraverso queste righe, per esprimere la gratitudine a Dio per quanto ci ha concesso e soprattutto augurare agli sposi che, giorno dopo giorno, possano continuare nel bene che così abbondantemente hanno seminato.

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