Dorothea Wierer: biathlon, quarantena e futuro

Dorothea Wierer ha vinto la Coppa del Mondo 2019 e quella del 2020: nessuna atleta italiana negli sport invernali ci era mai riuscita in due anni consecutivi

La regina della neve ha gli sci ai piedi e il fucile sulle spalle. Dorothea Wierer , uno dei volti più splendenti dello sport italiano, è diventata l’icona del biathlon, sport in forte ascesa che nel nostro paese. E che sta acquisendo anno dopo anno sempre più appassionati per la sua imprevedibilità e la grande suspense che suscita.

Nella stagione trionfale degli sport invernali al femminile – oltre a Wierer hanno vinto la propria Coppa del Mondo anche Federica Brignone nello sci alpino e Michela Moioli nello snowboard – l’atleta nativa di Rasun Anterselva è riuscita a vincere la sfera di cristallo della classifica generale e a trionfare due volte ai Mondiali di casa.

Una stagione magnifica che replica quella dell’anno precedente, quella della conquista della prima Coppa. “Doro”, trent’anni compiuti il 3 aprile, ha avuto tutto il tempo di godersi i successi nella sua casa di Castello di Fiemme, dove vive assieme al marito Stefano Corradini.

Dorothea, ti aspettavi una stagione così strepitosa?

Senza dubbio ci speravo, ma sapevo che ripetere quello che avevo fatto l’anno scorso sarebbe stato difficilissimo.

Hai vinto la Coppa del Mondo 2019 e quella del 2020: nessuna atleta italiana negli sport invernali ci era mai riuscita in due anni consecutivi. Quale successo è stato il più difficile da conquistare?

Difficile scegliere, sono state entrambe molto complicate. Posso dire che hanno due sapori diversi: quella dell’anno scorso era la mia prima vittoria, quest’anno sapevo già cosa si provava ad alzare la coppa. La coppa generale rappresenta una stagione intera e non un singolo appuntamento, qui sta tutto il suo grande valore.

A febbraio eri la grande attesa ai Mondiali di Anterselva. Da grande campionessa non hai tradito le aspettative, vincendo le medaglie d’oro nella gara a inseguimento e nell’individuale, quelle d’argento nella staffetta mista e nella gara a partenza in linea. Che emozioni hai provato?

Vincere due titoli mondiali a casa mia, sulle piste dove ho cominciato a sciare da piccola e dove sono cresciuta, è il massimo che un atleta possa sperare. Sono state le vittorie più belle della mia carriera.

Il biathlon è stato uno degli ultimi sport a fermarsi prima dello scoppio della pandemia. Molti atleti hanno criticato la scelta della federazione di far disputare le ultime due tappe di Coppa del Mondo, a Nove Mesto in Repubblica Ceca e a Kontiolahti in Finlandia.

Le ultime tappe senza tifosi sono state atipiche visto che noi siamo abituati a correre davanti a tantissimo pubblico. Io e molti miei colleghi non eravamo molto felici di correre in una situazione così a rischio e la nostra attenzione era rivolta verso casa perché le notizie che arrivavano dall’Italia non erano per nulla confortanti.

Il periodo di isolamento dopo lo stop alle gare ti è servito per goderti a pieno la tua stagione trionfante. Come hai trascorso questi mesi?

Ho sfruttato la quarantena per riposare, quindi gran parte del tempo lo ho trascorso a rilassarmi sul divano, a guardare la tv e a mangiare. Ho cominciato anche a cucinare.

Dorothea Wierer durante un allenamento sui rulli

Cosa ti è mancato di più del non poter uscire di casa?

Vedere gli amici e la mia famiglia per festeggiare le vittorie con loro. Ne ho però approfittato per rispondere ai tantissimi messaggi di complimenti che mi sono arrivati dai miei tifosi.

Hai moltissimi fan che ti seguono e riempiono i tuoi social di commenti. Com’è il tuo rapporto con i tifosi?

Ho un buon rapporto con loro, faccio di tutto per cercare di stargli vicino, anche se non sempre riesco a rispondere a tutti perché le lettere e i messaggi che mi arrivano da tutto il mondo sono davvero tantissimi.

La tua agenda giornaliera è sempre ricca di impegni. Come riesci a far convivere il tuo ruolo da sportiva con quello di “donna immagine”?

È molto difficile far coincidere le due cose. I tanti appuntamenti mi tolgono parecchie energie e quindi cerco di dedicarmi al massimo agli allenamenti e nei ritagli di riposo inserire gli eventi con gli sponsor, le interviste e i servizi fotografici.

Ti concederai una vacanza per staccare?

Ormai penso che fino a settembre, quando avremo una settimana di scarico, non riuscirò a concedermi vacanze vere e proprie. Ho già ripreso ad allenarmi in autonomia, visto che non abbiamo ancora organizzato allenamenti di gruppo con la nazionale. Per ora mi concederò solo qualche fine settimana assieme a mio marito, magari al Lago di Garda. Non voglio perdere giornate di allenamento.

Quali sono i tuoi obiettivi per la prossima stagione?

Parto sempre per fare bene, ma non so mai cosa aspettarmi fino a quando non sono al cancelletto di partenza della prima gara.

Cosa c’è nel futuro di Dorothea Wierer?

Prendo ogni inizio di stagione come punto di riflessione sul mio futuro, in base agli stimoli che sento. Non ho ancora deciso quando smetterò. In futuro vorrò sicuramente avere una famiglia tutta mia, e magari riuscire ad essere una buona ambasciatrice per il mio fantastico mondo, quello del biathlon.

vitaTrentina

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