Domenica Alpini in assemblea, l’intervista al presidente uscente Pinamonti

Il presidente uscente della Sezione ANA di Trento Maurizio Pinamonti.

Si svolgerà domenica 21 giugno, con inizio lavori alle ore 9.30 l’assemblea elettiva della Sezione Ana di Trento, originariamente prevista l’8 marzo scorso.  Sarà un’assemblea unica nel suo genere, in quanto, per le limitazioni dovute all’emergenza coronavirus, oltre ai (pochi) presenti nella sede centrale di vicolo Benassuti, vedrà la partecipazione di un numero ridotto di delegati, collegati in video-conferenza dai 19 seggi allestiti nelle varie zone territoriali.

Quella di domenica sarà anche l’ultima assemblea da presidente di Maurizio Pinamonti, che lascerà l’incarico all’unico candidato: l’attuale vicepresidente vicario Paolo Frizzi.

Presidente Pinamonti, si avvicina la data della sua ultima assemblea sezionale alla guida della della Sezione Ana di Trento, che effetto le fa?

Sono trascorsi 9 anni di impegno da presidente e prima altri 9 anni da vicepresidente, quindi è giusto avere un cambio alla guida della Sezione. Si tratta però di un cambio nella continuità, perché il mio successore sarà l’attuale vicepresidente vicario, Paolo Frizzi, che continuerà il lavoro lungo la strada che abbiamo intrapreso e che abbiamo portato avanti finora, sempre in collaborazione.

Qual è il bilancio del suo mandato?

L’impegno in questi anni è stato notevole, a partire dalla ricostruzione dopo il terremoto dell’Emilia, e prima ancora in Abruzzo. Penso ai lavori di realizzazione della casa sociale a Rovereto sulla Secchia, frazione di Novi di Modena, che ora è utilizzata tutti i giorni dalle varie associazioni della comunità. Abbiamo anche ricordato il centenario dall’inizio della Grande Guerra, e della nostra storia. Poi il grande evento dell’adunata di Trento, frutto un periodo di lavoro straordinario e intenso che ci ha dato grande soddisfazione e che abbiamo potuto realizzare grazie all’aiuto e al sostegno di tutti, dei capigruppo, dei nostri gruppi sul territorio. Poi l’ultimo grande intervento, di cui vedremo il risultato nel corso dell’estate, con l’apertura del Museo Nazionale Storico degli Alpini sul Doss Trento, dove è raccolta la storia della nostra associazione.

Anche durante la pandemia gli alpini non hanno fatto mancare il loro contributo…

Certo, nei momenti di bisogno gli alpini hanno sempre risposto presente. Sono stati impegnati e sono tuttora impegnati nelle varie comunità, aiutando la protezione civile, nella distribuzione di beni e pacchi di viveri, nel servizio davanti alle poste o davanti ai supermercati. Un aiuto che adesso continueremo con il servizio all’ospedale di Bergamo al fianco dei nostri colleghi, mettendoci a disposizione con grande determinazione, passione e sensibilità.

L’emergenza coronavirus ha però fatto saltare un giro alla tradizionale adunata nazionale in programma a Rimini lo scorso maggio…

Sì, l’adunata nazionale di Rimini era stata spostata in un primo momento ad ottobre, ma poi è stata rinviata direttamente al prossimo anno, spostando in avanti di un anno anche quella già in programma a Udine, che si farà nel 2022. La cosa che ci rattrista, come Ana di Trento, è il non aver potuto celebrare finora la ricorrenza del centenario della nostra Sezione che cade proprio quest’anno. Siamo stati costretti ad annullare o rimandare molti degli eventi anche importanti che avevamo previsto nelle varie comunità, speriamo di poterli recuperare il prossimo anno anche per ricordare e onorare il lavoro chi ci ha preceduto in questi 100 anni di storia.

Un’altra conseguenza della pandemia riguarda proprio l’assemblea di domenica, che sarà svolta in diretta streaming.

Anche questo è un segno del fatto che abbiamo dovuto adeguarci ai tempi e alla tecnologia. Per rispettare i tempi e le disposizioni del Consiglio direttivo dell’Ana nazionale, abbiamo dovuto mettere in campo un grande lavoro organizzativo per fare in modo di svolgere l’assemblea elettiva. Abbiamo ridotto al minimo il numero di delegati, che sarebbero 708, facendo ricorso all’articolo 12 del nostro Statuto, che prevede le deleghe. I seggi saranno organizzati nelle 19 zone alpine e poi le schede saranno portate a Trento, una soluzione non semplice ma necessaria per poter realizzare l’evento.

Pensando a questi 9 anni di presidenza, di cosa va più fiero?

Sicuramente il massimo che possa auspicare un presidente di Sezione è riuscire ad organizzare un’Adunata nazionale. Noi ce l’abbiamo fatta, ma credo che il merito sia di tutti quelli che hanno contribuito. Poi va sottolineato lo spirito che ha sempre caratterizzato il lavoro di tutti nella sezione, dei capigruppo, dei vari gruppi, perché senza il loro apporto sarebbe stato più difficile arrivare fino a qui. Va evidenziato anche il grande aiuto che abbiamo ricevuto in questi anni da parte delle istituzioni e delle realtà economiche del territorio, ad esempio la Cooperazione, che ci hanno sempre sostenuto.

E Lei cosa farà, una volta passata la mano?

Io è da 45 anni che sono nell’associazione. Sono stato Nu.Vol.A., consigliere sezionale, vicepresidente e poi presidente, che quando finisce la sua carica entra di diritto nel consiglio, e quindi io rimarrò dentro. Farò l’alpino e mi metterò al servizio del nuovo presidente, ma sicuramente il cappello non lo tolgo perché è una cosa che fa parte della mia vita da sempre. Voglio però fare un augurio al nuovo presidente Paolo Frizzi, il mio vicepresidente vicario, che ho sempre auspicato potesse prendere questo incarico: nonostante i suoi tanti impregni ha deciso di farsi carico di questa responsabilità, quindi gli auguro un buon lavoro.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina