Le donne della Costituzione. La mostra è ora un libro

L’immagine di copertina del volumetto, di Michela Nanut, presenta le 21 donne della Costituente in gruppo “oscurando” volutamente gli uomini dell’Assemblea, in un processo inverso rispetto a quello storico

Spesso si sente parlare di “padri costituenti”. Ma, tra le 556 persone elette il 2 giugno 1946 nelle fila dell’Assemblea Costituente, c’erano anche 21 donne. Due di loro erano trentine: Elisabetta “Elsa” Conci e Maria De Unterrichter.

La storia di queste 21 donne è diventata una mostra (“Libere e sovrane – Le donne che hanno fatto la Costituzione”) nel 2016, in occasione del 70esimo anniversario del diritto di voto alle donne, grazie ad un progetto corale curato da Micol Cossali, Giulia Mirandola, Mara Rossi, Novella Volani e Michela Nanut, tutte legate a Rovereto, dove sono attive a vario titolo nelle attività dell’ANPI e della Casa delle Donne.

Dal 4 giugno, “Libere e sovrane” è anche un libro, edito da “Settenove Edizioni”, casa editrice nata nel 2013 con l’obiettivo di contribuire alla prevenzione della discriminazione e della violenza di genere, concentrandosi in particolar modo sulla letteratura per l’infanzia. Il libro è stato presentato dalla libreria indipendente “L’Altracittà” di Roma. Oltre alle autrici Cossali, Mirandola e Rossi, era presente Monica Martinelli di “Settenove Edizioni”.

21 donne su 556 componenti dell’Assemblea Costituente. Un gruppo sparuto. Ma la loro presenza è stata fondamentale, perché per la prima volta le donne sono state riconosciute come cittadine e hanno potuto partecipare a pieno titolo alla vita pubblica e politica. Queste donne hanno sentito la responsabilità di portare la voce, i bisogni e i desideri di oltre metà della popolazione italiana, che fino a quel momento non era stata rappresentata”, ha raccontato Micol Cossali.

La mostra è nata dalla necessità di divulgare la storia di queste donne. Un racconto perlopiù sconosciuto, tanto che è stato difficile per le autrici trovare del materiale divulgativo e d’archivio sul tema. Anche la pubblicazione della Fondazione della Camera dei Deputati conteneva delle schede fredde, senza nessuna annotazione sulla vita delle “madri costituenti”.

“Volevamo invece offrire ai lettori e alle lettrici delle storie dalle quali uscissero innanzitutto delle persone. Delle bambine, delle ragazze, delle donne; insomma, degli esseri umani che ci assomigliano, che provano delle emozioni e vivono la loro esperienza quotidiana accanto all’esperienza politica. E la vivono con intensità”, ha spiegato Giulia Mirandola in un video caricato sulla pagina Facebook di “Libere e sovrane” il 2 giugno.

La scelta dell’immagine di copertina, curata – come tutte le altre illustrazioni – da Michela Nanut, non è casuale. Non si tratta di un’immagine tratta da una foto storica, perché non esiste uno scatto che immortali le 21 donne della Costituente in gruppo. L’illustrazione “oscura” volutamente gli uomini dell’Assemblea, in un processo inverso rispetto a quello storico.

“Ci siamo trovate a dover concentrare in poche righe il percorso di queste donne, ma pensiamo che queste biografie possano attrarre ragazze e ragazzi – ma anche adulti – spingendoli ad approfondire le loro storie. Scoprirebbero così che queste donne hanno avuto un coraggio enorme. All’interno della Costituente, parlavano di tutto: dal costo del latte allo stupro, dalla violenza sulle donne agli asili nido, dai servizi al lavoro”, ha spiegato Mara Rossi.

L’incontro si è chiuso ricordando i nomi delle 21 “madri costituenti”: Teresa Mattei, Maria Agamben Federici, Angela Gotelli, Nilde Iotti, Teresa Noce, Adele Bei, Filomena Delli Castelli, Bianca Bianchi, Maria Nicotra, Maria Maddalena Rossi, Angela Maria Guidi Cingolani, Angelina Merlin, Elisabetta Conci, Rita Montagnana, Laura Bianchini, Elettra Pollastrini, Ottavia Penna, Nadia Gallico Spano, Angiola Minella, Maria De Unterrichter e Vittoria Titomanlio.

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