“Ripartiamo dalla formazione”

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“Sono stati mesi particolari, per tutti e per tutto, ma il nostro Istituto di Scienze Religiose è riuscito a garantire un fine anno dignitoso, con la didattica a distanza che ci ha consentito di chiudere le lezioni e di portare sei studenti al conseguimento del titolo. Ma ora guardiamo già alla ripresa delle lezioni a fine settembre e c’interroghiamo con quali modalità rinnovate ripartire”. Condividendo con Vita Trentina un provvisorio bilancio di questo quarto di attività dell’Istituto “Romano Guardini”, il direttore don Stefano Zeni coglie una realtà ormai conosciuta in Trentino, consolidata nella sua missione culturale e – paradossalmente – rilanciata dalle esigenze emerse nei mesi più difficili della pandemia.
“Questo tempo di chiusura può essere stato per molti anche tempo di riflessione e di ricerca. Siamo desiderosi di ricominciare proprio per rispondere a una domanda di formazione che avvertiamo”.
Da che cosa nasce questa constatazione?
“In questi mesi, davanti a tante difficoltà, abbiamo tutti avvertito quanto sia necessaria la formazione, in ogni campo. Ce ne hanno dato conferma gli stessi operatori sanitari : abbiamo capito che sono state le persone preparate in campo medico a…salvarci la vita. La professionalizzazione è fondamentale: non tutti possono fare tutto, l’idraulico non fa l’elettricista. E questo vale anche per la Chiesa, dentro la quale pure le competenze speficiche sono importanti.
Penso che la buona volontà da sola non sia sufficiente. Potremo dire forse che la buona volontà va accompagnata da una buona volontà di formarsi. E la stessa pastorale, che in certi periodi rischia di essere fiacca, può acquisire vigore laddove c’è una buona formazione teologica.
Lei parla al plurale perché il gruppo docente – impegnato e entusiasta – condivide il desiderio di aggiornarsi e rinnovare la didattica sulla base di quanto forzatamente sperimentato.
Pochi giorni fa abbiamo frequentato – non a caso a distanza – un corso di dieci ore di formazione con gli esperti del Centro Studi Erikson che ci hanno guidato dentro le modalità più adeguate di utilizzare la didattica a distanza. E’ stato un aggiornamento prezioso (condiviso con i colleghi dell’Istituto emiliano) per rivedere in generale il nostro impianto didattico e anche la relazione fra docente e studente.
Si è visto che la didattica a distanza non basta. Tanto più che nelle vostre classi si realizza un’esperienza di comunità…
Certamente. Sono gli stessi studenti che in questi giorni ci contattano perché vogliono ricostituire il gruppo classe. Hanno capito che i nostri corsi non sono esercizi spirituali o seminari di studio, ma un cammino esistenziale. Le relazioni che si creano in aula – anche fra persone di età diverse – sono significative nel tempo.
Possiamo anticipare alcune novità di quest’anno, che le persone interessate troveranno nell’Annuario diocesano diffuso nelle prossime settimane?
L’offerta didattica completa comprende alcune scelte degli anni scorsi e alcune novità che nascono da quanto abbiamo sperimentato nel lockdown: utilizzeremo alcuni dei nostri corsi rendendoli usufruibili online e faremo alcuni percorsi specifici brevi, in modalità mista: in parte in presenza in parte fruibili on line a distranza. Sempre nel rispetto delle indicazioni che ci vengono dalla Facoltà teologica, cerchiamo di non sprecare quanto l’esperienza ci ha consegnato.
“La teologia? Buona idea” recita la campagna promozionale veicolata anche da Vita Trentina. Chi lo dice?
Lo testimoniano molti studenti che ci seguono con interesse e che hanno frequentato anche corsi serali dall’orario impegnativo, utilizzando il passaparola per farlo conoscenere agli altri. impegnativi serali. Andiamo verso il quinto anno di attività, abbiamo visto crescere le frequenze, godendo anche del rapporto con l’ateneo trentino con il quale condividiamo alcune docenze. Sarà il prof. Michele Nicoletti a tenere la prolusione in ottobre con una lezione di geopolitica che esprime anche l’apertura dei nostri interessi. Ci saranno anche corsi particolari sull’animazione giovanile con il prof. Antolini o sull’impegno in campo economico e politico con il prof. Parolin, ai quali si può sempre partecipare anche solo come uditori.

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