Prime lezioni in presenza per l’Università di Trento

La ripresa dell’attività didattica in presenza a Mesiano. Foto Alessio Coser

Si sono tenute ieri in diverse sedi dell’Università di Trento le prime lezioni in presenza, nonostante un protocollo di sicurezza piuttosto stringente e varie limitazioni dovute all’emergenza sanitaria.

Diverse infatti le regole di comportamento per accedere agli edifici dell’Ateneo, riassunte sulla home page del portale UniTrento e nel tutorial realizzato dal presidente del consiglio degli studenti, Edoardo Meneghini. Sui siti di ogni dipartimento, poi, sono presenti il calendario di avvio di ciascun corso di studio e ulteriori indicazioni. L’accesso ai dipartimenti è limitato alle proprie lezioni e tutti gli studenti e tutte le studentesse devono effettuare check-in e check-out attraverso la UniTrentoApp installata sul proprio smartphone. Trovano i QR-Code all’ingresso e alle uscite di ogni sede; i percorsi di accesso e uscita sono stati infatti diversificati proprio al fine di limitare assembramenti e “incroci” di gruppi studenteschi nei corridoi. L’indicazione è di tenersi aggiornati con la app, indossare la mascherina, igienizzarsi le mani e seguire la segnaletica per raggiungere l’aula. Presenza e spostamenti all’interno dell’edificio dovranno essere quelli strettamente necessari per frequentare le lezioni.

Il rettore Paolo Collini ha dato il benvenuto a studenti e studentesse in un videomessaggio: “Quella che abbiamo vissuto negli ultimi mesi non è la vera università, perché fare l’università significa guardarsi in faccia, parlarsi, conoscere persone nuove, studiare nei laboratori e nelle biblioteche. Non è retorica: l’università è esattamente questo”. Collini, inoltre, ha voluto scrivere anche al personale docente e tecnico-amministrativo per augurare buon lavoro e per esprimere la sua gratitudine: “Vorrei ringraziarvi per la serietà e la dedizione con cui avete fatto fronte ai problemi che hanno stravolto il secondo semestre. Non ce l’avremmo fatta senza la tenacia e senza il lavoro silenzioso di tutti voi, in particolare di coloro che hanno gestito la didattica a distanza”.

Per garantire una piena partecipazione alle attività e alla vita universitaria, nelle prossime settimane saranno rese note da parte dell’Università le modalità con le quali gli studenti e le studentesse potranno richiedere un contributo per il traffico dati.

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