Giro d’Italia, Tappa 5: ancora Ganna, vittoria strepitosa

L’esultanza di Filippo Ganna solo al traguardo. Immagini Rai

Terra di polvere e pietre, schiacciata da due mari il tirreno a nord-ovest e lo ionio a sud-est. Braccio proteso all’inverosimile, sembra voler trattenere per i capelli la Sicilia che scappa veloce. Punta dello stivale. La Calabria accoglie il Giro con un meteo uggioso e color del piombo. La nduja lasciamola da parte per oggi, perché queste sono giornate da minestra calda. Si parte da Mileto, un passaggio veloce a Catanzaro, per poi gettarsi verso nord all’interno della Sila. L’acrocoro calabrese tra i primi a diventare parco nazione, selvaggio e indomito, famoso per le leggende sui lupi e lupi mannari è sede dell’arrivo di questa quinta tappa.

Valico di Montescuro si erge dopo quasi 25 km di salita al 5,6% di pendenza media, con alcune punte al 18%. L’ascesa in un’atmosfera da film horror buia e inospitale ha visto la selezione nel gruppo dei fuggitivi e il nostro Filippo Ganna rimane ancorato ai migliori, con una grinta eccezionale, mentre il gruppo maglia rosa viene guidato dalla Treck Segafredo di Nibali. A 16 chilometri dal traguardo Ganna guarda in faccia i due avversari in fuga con lui, e decide di prendere il largo. Pedalata straordinaria del corridore di Verbania che sbrana letteralmente l’asfalto della Sila. In discesa parte una vera e propria cronometro contro il gruppo, che risale velocemente, ma le gambe di Ganna sono siluri irraggiungibili.

Come un lupo famelico va a caccia di una vittoria strepitosa. La maglia rosa rimane, invece, sulle spalle di Almeida.

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