Don Aldo Menapace, pioniere dei pellegrinaggi

Don Aldo Menapace

Il sorriso mite, l’inconfondibile saluto con la mano leggermente alzata, una grande capacità di prendersi cura degli altri e saperli sostenere anche a distanza. Si è spento a 94 anni, all’alba del giorno dei defunti, don Aldo Menapace che molti in città ricordano come parroco in Santa Maria Maggiore dal 1978 al 1994 e poi per altri 15 anni a Pedersano, in Val Lagarina: pastore generoso e umile, dai toni riservati e semplici, ma capace di grande amicizia.

E’ ricordato anche nella parrocchia della Sacra Famiglia di Rovereto, ma non va dimenticato il periodo pionieristico nei primi anni Settanta in cui l’Arcivescovo Gottardi gli affidò la promozione e l’organizzazione dei pellegrinaggi diocesani nei tempi in cui i trasferimenti anche in treno erano difficoltosi. Un incarico in cui riuscì a porre le basi per un’organizzazione poi sempre più complessa e in cui manifestava anche il suo talento di guida spirituale. A don Aldo si sono riferiti tanti giovani di Santa Maria – un vivaio da cui sono uscite anche varie vocazioni religiose – ma anche tanti anziani e famiglie intere, che ha seguito anche nei lunghi anni in cui svolgeva servizio come penitenziere e canonico della cattedrale.

Il funerale sarà celebrato in Duomo mercoledì  4 novembre ad ore 15. Seguirà l’inumazione a Tuenno.

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