Nelle case quest’anno tornano i presepi

Gli spunti:

Premetto: io amo la musica, la prediligo su tutto, anche sulla poesia. Ed è forse per questo che vorrei fosse alla portata di tutti indistintamente, perché tutti possano godere e gioire di tanta meraviglia. Ma purtroppo non è sempre così. Domenica 13 dicembre, festa di Santa Lucia, nell’aula del Senato si è tenuto il concerto di Natale con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta dal Maestro Valerij Gergief, alla presenza delle più alte cariche dello Stato e rappresentanti del clero. Ci sono quindi dei privilegiati che possono ascoltare un concerto meraviglioso e cittadini comuni ai quali tutto questo è precluso. Sono triste nel constatare che alla gente comune rimangono solo le blande giustificazioni di chi esercita il potere! Basti dire che quello che abbiamo potuto ascoltare su Rai 1 è stato definito: un bel regalo di Natale! Forse questa mia esternazione è eccessiva, ma… si sa noi poeti lo siamo per natura! Per farmi perdonare invio ai lettori di Vita Trentina un piccolo segno di Natale.

Corrado Zanol – Capriana

Ma che Nadàl èlo? Nadàl sènza presèpi/
sènza saór de mandorlati/
Nadàl de refugiati/ seradi en le so cà/
che fòr en l’aria e ‘n tèra/ enté l’arfi del vizìn
va ‘ntór tant che fantasma/
en bis che l’è ‘n sassìn.
Diséghe al Bambinèl/ che ‘l faga n‘an de pòlsa
che ‘l staga su a le alte/ col Bèpi e con Maria
col bò e con l’asenèl./ Chì zó no ghè le arie
sol quatro luminarie/ serade ensìn le cése (…)/
Se pròpi pròpi ‘l vòl/ el ne faga zó l’océt/
a darne la manòta/ el ne mandia n’angiolét
ghe tóren su dó nòte/ de n’aria benedéta.

Guido Leonelli – Calceranica

 

Questi due poeti dialettali, un po’ delusi (giustamente) e quasi sfiduciati (meno giustamente) sulle prossime festività, si sono incontrati – senza saperlo – offrendo come dono ai lettori i loro segni natalizi: un piccolo presepe e brevi versi. Vanno ringraziati.

La poesia non è solo un messaggio, ma il voler costruire momenti di speranza nel futuro. Zanol la cerca in una musica che possa essere condivisa, Leonelli nel “Bambinèl”, nudo nella paglia, che invita a non scendere sulla terra, dove il virus striscia come un serpente, ma lo dice perché in realtà “vuole” proprio che venga a portare pace agli uomini, finalmente di “buona volontà”.

Questi due poeti si fermano così a cercare di capire questo Natale diverso, e meno frastornato, ma non meno intenso. Tacciono le nenie di mercatini, ma tornano i concerti, anche se via “streaming”. Sono meno affollati ristoranti e botteghe, ma nelle case tornano i presepi. Ed è vero che le chiese sono molto meno frequentate, per paura dei contagi, ma è anche vero che la Chiesa è più viva, perché proprio le chiusure racchiudono un segno, che è forse quello di far capire che è più importante pregare che partecipare. È un segno per dire che anche la casa è un tempio, non solo un domicilio. È un invito a fermarsi per riscoprire dimensioni perdute: riconoscere la “casa”, stare insieme a casa, ascoltare la musica da casa, pregare insieme a casa … brevi parole di ricerca, di lode.

In fondo questo Natale invita – nelle sue chiusure – ad una riscoperta del “sacro” nella dimensione delle piccole cose quotidiane. Nel volersi bene: una ricerca di “aria benedetta” come invita Leonelli, portata dagli angeli. Questo Natale porta anche ad una musicalità diversa, forse più consapevole, che se nelle sale da concerto rischia di diventare “evento”, nelle strade s’e inflazionata in sottofondo di consumo. E non è sempre vero che in questi giorni la musica viene tolta all’ascolto. Certo sentirla dal vivo è più difficile, ma le proposte creative si moltiplicano anche con proposte originali.

Zanol ha ricordato il Senato, ma Riccardo Muti, da Ravenna, ha diffuso una serie di concerti con eccezionali esecutori giovani, mentre per venire più vicini a casa il Rotary Trentino-Nord con il giornale l’Adige, il 18 e il 24 dicembre, trasmetterà in onda su
Trentino Tv e Alto Adige Tv una serie di concerti in diretta dal Duomo di Trento, da Santa Maria Maggiore e dalla Chiesa del Suffragio. Il tema che lega i diversi spartiti è “Luce nella voce dell’organo”, cui si accompagnerà il Gruppo vocale Laurence Feininger.

In alcune parrocchie verranno eseguite anche alcune coralità del M° Antonio Gasperi, frutto di una profonda riflessione su nuove proposte di pastoralità musicale. Dal canto suo la Società Filarmonica di Trento, non potendo tenere i concerti dal vivo nella bella sala di Via Verdi, sta registrando tutte le esecuzioni programmate, trovando la partecipazione entusiasta degli esecutori internazionali che raggiungono appositamente la città per le registrazioni. I concerti verranno poi “offerti” ai soci e sicuramente presentati anche ad una platea più allargata.

Certo – e lo diciamo anche per il forzato annullamento quest’anno del concerto natalizio del Coro della Sosat insieme a Vita Trentina al Santissimo – trovarsi insieme nei concerti, in chiesa, a scuola … è un’altra cosa. Certo lo “streaming” è un “repezzo”, come si dice in dialetto. Ma gli strappi portati dal virus alla convivenza si aggiustano anche con i rammendi in cui le nostre mamme erano così brave, quando dovevano sistemare i nostri vestiti. Anche la speranza di un futuro da costruire con la pace ha bisogno, talvolta, di qualche rattoppo. È importante restare sereni e volersi bene. Buon Natale.

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