Tanti lettori danno un voto alla fiction su “Chiara Lubich – L’amore vince su tutto”

Dopo il nostro appello, numerosissime le impressioni  dei lettori di Vita Trentina sul film “Chiara Lubich – L’amore vince su tutto”, andato in onda il 3 gennaio  su Rai 1.

QUi sotto trovate i commenti, ma potete scriverci anche la vostra valutazione: come vi è sembrato, che cosa vi ha colpito di più, scrivendo al nostro indirizzo mail redazione@vitatrentina.it,

 

“HA PORTATO CHIARA AL GRANDE PUBBLICO, ORA DOVRÀ AVERE UN SEGUITO”

Il film ha avuto il merito e il pregio di far conoscere ad un vasto pubblico la figura di Chiara. Alcune cose sicuramente potevano essere curate meglio, come alcune scene di guerra, la scelta che Chiara fece il 7 Dicembre, l’inquisizione ecc.

Con questo non voglio sminuire il valore del film e la risonanza che sta avendo nell’ambito dei media e delle persone che non conoscevano per nulla la figura di questa donna del nostro tempo.

Sono convinta che il film dovrà avere un seguito, dovrà avere una risonanza maggiore per quegli aspetti più specifici e carismatici che il messaggio del movimento da lei fondato comporta.

Anna Talarico

 

“MI HA DELUSO, PREVALE UN’IMMAGINE FALSATA DEL CARATTERE DI CHIARA”

Ieri sera ho visto il film su Chiara Lubich e, purtroppo, sono stato deluso.

L’approccio alla figura di Chiara è stato “mieloso” e non fa giustizia alla figura di una donna decisa, a volte dura e franca.

Le mani che si stringono, gli abbracci, le lacrime non appartengono a Chiara Lubich. Basta vedere i filmati su internet e si scopre un carattere diverso.

Ci sono brevi cenni a questo aspetto, ma prevale un’immagine falsata, aderente ad un immaginario che vede il santo cattolico come mite, remissivo, mieloso, appunto.

Al contrario, personaggi come Chiara Lubich, Luigi Giussani, Kiko Arguello, Jean Vanier, Giovanni Paolo II sono stati uomini e donne di fede il cui carattere (spesso duro) non ha avuto alcuna importanza nella loro grandezza.

Dovremmo forse soprassedere o nascondere il carattere burbero di Beethoven per affermare la sua grandezza?

Chiara è stata una grande santa per la sua fede e per la sua totale dedizione a Dio, non perché era “dolce e delicata”.

Grazie per l’opportunità offerta nell’ospitare questo commento.

Sergio Calistri

 

“UN GRAN BEL FILM, DIFFICILE FARE DI MEGLIO”

Film fedele alla realtà a parte qualche rara scena poco credibile, recitato bene, coinvolgente ed anche a tratti spiritoso, infatti i personaggi reali, come ad esempio Graziella erano molto spiritosi ed ironici. Un gran bel film: era difficile fare meglio.

Manca una fetta grossa della vita di Chiara, come ad esempio l’incontro con Igino Giordani o il rapporto con Giovanni Paolo II o con madre Teresa di Calcutta. Voto: 9,5.

Nicola

 

“MI HA FATTO TORNARE LA VOGLIA DI COMBATTERE LE DISCRIMINAZIONI”

Film stupendo, attori bravissimi, mi ha comunicato gioia di vivere e desiderio di ricominciare a combattere contro tutte le discriminazioni, anche con qualche anno sulle spalle e tante disillusioni. Mi piacerebbe sapere se il film è liberamente tratto dalla sua storia di vita o molto fedele .

Valeria Terranova

 

“E’ MANCATO IL TERZO SFONDO”

La sceneggiatura è stata costruita su due sfondi, due realtà forti, le scene si muovono dentro due quinte: la guerra e la curia.

E’ in sostanza un lungo flashback davanti alla commissione esaminatrice della dottrina cristiana a Roma. Efficaci le scene di guerra con fascisti, partigiani, tedeschi, bombardamenti, rifugi antiaerei. Inquietante la presenza di preti, vescovi, curiali che punteggiavano il percorso di vita di Chiara.

A mio avviso è mancato il terzo sfondo che avrebbe controbilanciato il racconto: i frati, il terz’ordine laico, i primi focolarini (Marco Tecilla, Aldo Stedile, …) e l’incontro determinante con Igino Giordani nel’49 a Tonadico che non a caso viene ritenuto un co-fondatore. Questo il mio parere, ma in ogni caso il film è girato bene con bravi attrici e una bella colonna sonora. Intensi soprattutto i primi piani della protagonista.

don Paolo Baldisserotto

 

“GIUDIZIO POSITIVO SUL FILM, MA C’È QUALCHE STRAFALCIONE”

Rispondo volentieri al vostro invito a inviare un commento sul film “Chiara Lubich – L’amore vince tutto”, visto ieri sera in TV.

Il mio personale giudizio è diviso, a seconda che io consideri la storia in sé stessa e la figura di Chiara oppure l’aspetto più squisitamente filmico.

Nel primo caso la mia opinione è positiva, la storia di Chiara e dei primi anni del Movimento è narrata con rispetto e con lodevole fedeltà, se escludiamo qualche inevitabile concessione ad alcuni fantasiosi intrecci voluti principalmente – immagino – per arricchire la trama del film. Ho ammirato tantissimo la recitazione di Cristiana Capotondi, mi è parsa ispirata, genuina, piena di forza: il suo sguardo espressivo – su cui spesso la macchina da presa ha sostato – ha saputo rendere vivo l’ardore di Chiara, la sua carica interiore, la sua gioia contagiosa, così come i suoi timori, le sue titubanze e delusioni.

È merito del film – e dunque soprattutto di Cristiana Capotondi e del regista Campiotti – aver bene evitato il rischio “santino” e aver proposto una Chiara credibile, ragazza normale e straordinaria a un tempo. Rattrista, ma è ahimè fedele anch’essa, l’immagine di Chiesa che esce dal film, una Chiesa maschilista, clericale, arroccata, che reputava sconveniente per i laici (figuriamoci per una laica) leggere da soli il Vangelo! Il Concilio era di là da venire e oggi possiamo solo ringraziare lo Spirito per aver soffiato a dovere a tempo debito, anche se moltissima strada resta da fare.

Sotto l’aspetto strettamente cinematografico, invece, sono un po’ delusa dalla superficialità con cui il film dipinge Trento e i trentini. Capisco che si sia trattato di esigenze scenografiche, però certi scorci “trentini” mi sono parsi piuttosto “roveretani” (ma correggetemi se sbaglio) e certi viali ampi visti nel film noi non li abbiamo… Ma soprattutto: a Trento la gente non parla con accento veneto! Eppure è decisamente veneta la cadenza di Gino Lubich e sono venete le esclamazioni e le imprecazioni della gente nei momenti concitati sotto le bombe e nei rifugi. A proposito: in una scena del film le persone assiepate nel rifugio antiaereo intonano insieme “La Madonina”. A parte il fatto che nei rifugi, più che cantare canzoni della montagna, si recitavano rosari uno dietro l’altro, “La Madonina” è stata scritta negli anni ’60 e il suo autore, Camillo Moser, era un bambino all’epoca dei bombardamenti! Ecco, questo mi è sembrato proprio uno scivolone. E mi sono chiesta come mai, nell’immaginario collettivo cinematografico del nostro paese, il Trentino venga associato sempre e regolarmente (ché il film su Chiara Lubich non è certo l’unico) a questo cliché un po’ macchiettistico che mescola imprecazioni (venete), canti popolari, ubriaconi e camicie a scacchi… Ma purtroppo il cinema si nutre spesso di cliché e quando li smascheriamo è perché di solito ci toccano da vicino e ci disturba la loro parzialità.
Nonostante questi aspetti negativi “Chiara Lubich. L’amore vince tutto” resta secondo me un bel film da vedere. Potrei dire, parafrasandone il titolo, che l’amore con cui la storia di Chiara viene narrata vince tutto, anche qualche strafalcione di regia. Ed è questo che conta.
Marisa

“GRANDE FILM SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA”

Non è bello, è un grande film sotto tutti i punti di vista. Ho apprezzato: la storia di chiara, il personaggio, l’interprete, la scenografia, la fotografia, l’insegnamento sul significato dell’amore come testimonianza cattolica del sacrificio di Gesù e l’utilità umana del dare a chi ha più bisogno, senza scuse o alibi di falsa prudenza.

Cristiana Capotondi: in qualche inquadratura mi sembrava di vedere un incrocio tra la perfezione umana della Gioconda di Leonardo e la bellezza trascendete della Madonna.

Grazie Rai (per una volta). cordiali saluti, buon anno.

Luigi di Giovine

 

“IN PENOMBRA L’AMORE DI CHIARA PER LA CHIESA”

Chiara è una figura che illumina e avvicina i cuori dei lontani. È una voce che fa risvegliare dentro al cuore dei credenti l’appello a una fede autentica, vissuta nel dono gratuito dell’amore a chiunque. A tutti i fratelli. È una figura che spinge la Chiesa intera a trarre fuori le sue migliori energie nel varcare i ponti che ci separano dai fratelli, che scuote le coscienze tiepide, che mostra la bellezza dell’amore universale del Padre. L’amore verso Gesù abbandonato che vive la sofferenza e la notte nei fratelli è il suo più grande dono.
Il film mostra questi semi di grazia della sua vita e della sua opera. Ciò che forse rischia di rimanere in penombra è l’amore di Chiara per la Chiesa e la sua collaborazione con Igino Giordani e infine la fisionomia del Movimento, cose tutte fondamentali che purtroppo nel film non emergono.

Giovanni (salesiano diacono, TO)

 

“UNICO DIFETTO: UN PO’ TROPPO LENTO”

Mi è piaciuto molto come ricostruzione filmica. Davvero interessante sotto molti profili.
Unico difetto, a mio giudizio, l’ho trovato un po’ troppo lento.

Marco (grafico, VE)

 

“MI HA SCALDATO IL CUORE”

A me sinceramente è piaciuto moltissimo questo film! Non conosco benissimo la storia di Chiara Lubich ma a guardare il film sono come approdato nel suo focolare.
Mi ha scaldato molto il cuore, d’altronde questi film possiedono, rispetto a tanti altri, la capacità di lasciare e lanciare messaggi di speranza.
L’attrice Cristiana Capotondi è stata sorprendentemente brava e ha recitato la parte molto bene.
La scena più bella a mio parere è stata quella in cui nel rifugio Chiara Lubich inizia a vivere il Vangelo concretamente, salvando vite, anime e sorrisi.
Proprio bello! Merita davvero…

Daniel

 

“UN PO’ ROMANZATO, MA MOLTO FORTE “

Ieri sera ho visto il film: è stato bellissimo, forse un po’ romanzato, ma molto forte per me.
Sono essenzialmente due le cose che più mi hanno colpita: l’amicizia fra le ragazze e il loro mettere in pratica il vangelo.
La loro amicizia mi ha colpito perché è radicata e fondata su Gesù e sulla sua Parola. Una relazione vera autentica e profonda non solo nei momenti di preghiera e raccoglimento, ma sempre. Mi ha molto colpita perché è un atteggiamento vicino a quello che cerco di vivere con le mie amiche…
Chiara e le ragazze erano innamorate degli ultimi, perché lì vedevano il volto del buon Dio… La concretezza anche disarmante del loro vivere e mettere in pratica il vangelo è per me uno spunto, una grande provocazione…
Chiara si dona a Dio restando nel mondo e questo è per me fonte di ispirazione: il verbo amare è voce del verbo stare. Anch’io vorrei vivere così: amare senza riserve chi ha bisogno.
È bello che lei spesso citi il passo di Mt 18,20 (non nego che sia uno dei miei passi preferiti)… Quello che mi porto nel cuore è che siamo creati per amare… Solo amando arriviamo alla felicità vera: Gesù!

Silvia

 

“INVENTATA LA VICENDA DEL FASCISTA AIUTATO A SCAPPARE”

Sono rimasto molto colpito dal coraggio di questa donna che ha anticipato il Concilio Vaticano II in una maniera incredibile.
Sono rimasto un po’ infastidito da come hanno romanzato la cattiveria dei cardinali che l’hanno interrogata, sebbene so che Chiara ne ha dovuto soffrire molte per essere accettate. Non ho capito nemmeno la scena in cui il fratello aiuta il fascista a scappare oltre il confine: mi sembra un fatto inaccettabile che sia scappato senza processo con il beneplacito di Chiara, ma anche questa penso che sia una storia un po’ inventata.
Mi ha fatto molto bene la chiarezza con chi viene spiegata la radicalità e la schiettezza con cui Chiara viveva il comandamento dell’amore: bello vedere che alla fine dei conti sarebbe tutto così semplice e diretto se non ci mettessimo a fare mille ragionamenti facendoci bloccare da quella che chiamiamo prudenza per pulirci la coscienza!
Questo appuntamento televisivo mi ha rincuorato in un momento così spento.

Marco 

 

“SPERANZA E SOLIDARIETA’, SEMPRE ATTUALI”

Ho visto il film di Chiara Lubich. Come si sa il film è stato realizzato in omaggio al centenario della sua nascita. Mi è piaciuto anche se devo ammettere che prima non conoscevo la sua storia. È il sogno di questa giovane ragazza che in momenti tristi ci dà speranza e senso di solidarietà, che in questi periodi sono più che attuali.

Aldo

 

“PIU’ PERSONE COSI’ AI TEMPI NOSTRI”

L’abbiamo visto il film di Chiara… bellissimo ed emozionante… Non conoscevo bene la storia. Ha avuto tanto coraggio e forza… ci vorrebbero più persone così anche ai tempi nostri.

Federico e Sara (sposi, Monfumo)

 

“IL MERITO ANCHE DELLE SUE AMICHE”

Nel film si capisce come, anche in modo semplice, una persona possa trovare la propria fede. Nel caso di Chiara questo accade dopo aver guardato un capitello: lì si rende conto che voleva e poteva fare di più per gli altri.
Quando stavano andando via da Trento, perché la casa stava crollando, lei ha chiesto il permesso di rimanere a suo padre, chiamandolo signore, e lui le ha dato la benedizione anche se era socialista.
Chiara ha spiegato più volte che ciò che faceva non era solo merito suo, ma anche grazie alle sue amiche. Amiche che sono diventate tali quasi per caso. Tutte facevano ciò che potevano per aiutare coloro che erano rimasti a Trento.

Mario

 

“LA CAPOTONDI LE ASSOMIGLIA MOLTO”

Mi è piaciuto. Brava la Capotondi che tra l’altro assomiglia molto a Chiara.

Anna

 

“LA PASSEGGIATA IN MONTAGNA CON GESU'”

Ho visto il film. Bello! Mi è piaciuta particolarmente la passeggiata in montagna con Gesù e la gioia che emergeva. Scene che farò vedere ai giovani come esempio.

don Marco

 

“IN LINEA CON ‘FRATELLI TUTTI'”

“Film molto attuale quando parla del mondo unito e della fratellanza universale. È in linea con Fratelli tutti di papa Francesco. Forte quando parla al Sant’Ufficio e dice di voler amare tutti, anche quelli delle altre religioni e gli atei, con meraviglia dei cardinali”.
Al pensiero della buona notte, dato ai giovani e ai confratelli, il giorno dopo, prendendo spunto dal film ha detto: “È importante prendere spunto dai santi… Chiara possiamo dire che è santa perché hanno introdotto la sua causa. I santi fanno emergere dal vangelo i vari colori. Ci parlano concretamente di Gesù”.

Don Claudio, direttore salesiani Chioggia

 

“FILM DA PROPORRE AGLI STUDENTI”

Film ben fatto. Nonostante le tematiche trattate è un film scorrevole. La protagonista Capotondi ha interpretato un ruolo molto complicato, ma con disinvoltura. Credo valga la pena proporlo agli studenti.

Marco (ex-allievo, Mestre)

 

“MORTE E DOLORE NON SONO ULTIMA PAROLA”

Ho visto il film di Chiara Lubich e l’ho trovato bello!
Mi hanno fatto bene due cose:
– la morte ed il dolore non sono l’ultima parola ma lo è la resurrezione…
– la semplicità del fare il bene a qualcuno.
Una figura che mi piacerebbe conoscere di più in futuro.

Simone

 

“HA DATO ANCHE LE SCARPE”

Chiara è una grande donna! Ha dato tutto, anche le scarpe!

Annamaria

 

” È STATO MOLTO IMPEGNATIVO”

Abbiamo guardato il film di Chiara. È stato molto impegnativo comprendere come una persona, con tanta umanità e con poche amiche, sia stata in grado di affrontare la vita nonostante la guerra e miseria. La gente capiva quanto bisogno c’era di aiutare il più debole e povero.

Eugenio

 

“VITA CHE PROFUMA DI VANGELO”

L’abbiamo visto: molto bello! Ha proprio dato tutto!
Una vita che profuma di Vangelo.

Don Enrico

 

“UN ORARIO IMPOSSIBILE PER TANTI”

È stato veramente bello quando lei e le sue amiche si sono prese cura dell’ubriacone, che hanno incontrato per strada, rischiando di essere colpite dai bombardamenti ed essersi prese cura anche della sua famiglia, portando vestiti e cibo caldo, cose che succedono di rado al giorno d’oggi.
Altro fatto commovente quando lei ha donato se stessa a Dio per aiutare i bisognosi, leggendo il vangelo anche quando alle donne era vietato se non in presenza di un prete. Peccato che questi film non li facciano in un orario che possa essere visto da più persone.

Rosa

 

“SORPRESI DAL SANT’UFFIZIO”

Il film mi è piaciuto molto. Commovente in alcuni momenti. È emerso: il tratto molto umano e materno di Chiara, il vangelo vissuto e l’unità. Abbiamo visto il film assieme a 4 confratelli salesiani, su grande schermo. Alla fine alcuni si aspettavano il resto della vita. Sono rimasti sorpresi del Sant’ufficio, perché non conoscevano.

Emilio

 

“GRAZIE RAI PER IL CORAGGIO!”

Il personaggio di Chiara mi ha sempre affascinato e questo film ha fatto conoscere al Grande Pubblico la figura di questa donna determinata a cambiare il suo piccolo pezzetto di mondo con l’amore. Ringrazio la Rai per aver avuto coraggio (continui così!) e la terra Trentina (che amo da sempre tanto: sono veneziana ma mi sento per metà Trentina perché sono nata nel Primiero) per aver dato i natali ad una donna così grande.

Luana Canova

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Elida Eletta Margonari - GhensiMATTEO Recent comment authors
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UN FILM STRAORDINARIO Un film straordinario, guardato già 2 volte con i miei figli e tutta la famiglia. Per chi non conosceva CHIARA, la sua storia e il suo messaggio, questi film aiutano, aprono gli occhi, insegnano una nuova strada da seguire! Altro che prediche di altolocati intellettuali che insegnano la “fede” perché (solo loro) si sentono padroni per farlo. Alle volte basta un film, una canzone, una poesia, una diretta youtube o instagram per imparare ad essere più buoni, ad applicare concretamente il Vangelo. Basta critiche! Ho sentito decine e decine di miei amici, colleghi, amici di quando andavo… Leggi il resto »

Elida Eletta Margonari - Ghensi
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Elida Eletta Margonari - Ghensi

Ho visto con piacere il fil di Chiara Lubich, bello e commovente. L’amore che ha avuto per Gesù e come lo abbia trasmesso, prima alle amiche e poi a tantissime persone, è veramente da prendere come esempio. Ciò che mi ha amareggiata è stata la posizione della chiesa gerarchica che l’ha quasi esclusa come eretica, malgrado il bene evidente che riusciva a compiere.
Queste storie così esemplari dovrebbero essere trasmesse più frequentemente. GRAZIE

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