L’ultimo commosso saluto a Etienne e Federico

Una valle insolitamente silenziosa ha salutato altre due vittime della montagna.  Etienne Bernard e Federico Costantino hanno reso il fardello della memoria ancora più pesante, per famigliari, amici, compaesani e per tutti coloro (e sono tanti), che condividono la passione per la montagna.  A pochi giorni l’uno dall’altro, due giovani vite sono state strappate all’affetto dei loro cari, privando la comunità di forze nuove e vitali.

È successo a Etienne Bernard, finito sotto una valanga mercoledì 13 mentre scendeva in solitaria il canale Torre Roma nel gruppo del Pordoi. Inutili i soccorsi ostacolati dal brutto tempo e dal vento.  Il ventisettenne aveva bruciato le tappe della vita. Figlio d’arte (il papà Renato è guida alpina) era diventato in pochi anni maestro di sci e guida, cumulando una impressionante esperienza tra le montagne di casa.

È successo a Federico Costantino, 40 anni, maestro di sci e grande appassionato di scialpinismo, vittima il 9 gennaio di un trauma devastante in Val Contrin, la sua personale palestra di allenamento. Famigliari e amici avevano sperato nei sanitari dell’ospedale Santa Chiara, intervenuti inutilmente in un quadro clinico difficilissimo. Federico Costantino lascia la moglie e due figli.

Al parroco don Mario Bravin il compito di celebrare le esequie e portare il conforto ai famigliari e a una comunità desolata. Tutto questo a undici anni dalla morte di Luca Prinoth, Diego Perathoner, Alex Dantone ed Erwin Riz, i quattro soccorritori deceduti durante un intervento in Val Lasties.

“A quel tempo non ero ancora parroco a Canazei – spiega al telefono don Mario Bravin – ma credo che la comunità riviva lo sgomento di quei giorni. Il mio compito è quello di accompagnare nell’ultimo viaggio questi giovani strappati precocemente alla vita e offrire parole di speranza cristiana ai congiunti e amici. Il mio invito è quello di rinsaldare i legami di amicizia e di solidarietà in un tempo già difficile per la pandemia e ora appesantito da lutti penosi. Sono vicino al dolore profondo e composto di chi ha perso un figlio, un marito, un padre, un fratello, un affetto”.

I funerali di Costantino

Molti i commenti e i pensieri lasciati sui social network dalle tante persone che hanno potuto condividere un frammento di vita con loro. “Buon viaggio, anima bella”, ha scritto con un post su Instagram, la fidanzata di Etienne, Martina Scussel, maestra di sci bellunese sull’altro versante del passo Pordoi. “In poco tempo sei riuscito a trasmettermi tutto l’entusiasmo che avevi, tutta quella voglia di vivere e fare ciò che amavi. Quel tuo sorriso rimarrà nel mio cuore, per sempre”.

Molto partecipate le esequie celebrate rispettivamente sul sagrato della chiesa di Campitello e all’interno della parrocchiale di Canazei. Particolare struggente la moglie Alice con la figlia Carlotta di 11 anni chine sulla bara del marito e padre Federico in un abbraccio lunghissimo prima di essere portato via. Senza parole il fratello Giuseppe Costantino, vice capo dei vigili del fuoco volontari: insieme erano riusciti a riaprire in tempi record il ristorante “El Resolè” distrutto dalla tempesta Vaia. Un impegno duro, fatto di lunghe ore di lavoro, ma concluso con successo.

Su tanto dolore le parole del libro delle Lamentazioni lette durante la cerimonia funebre a ricordare che la rovina non è mai definitiva. Anche quando la morte e la distruzione sembrano prendere il sopravvento la fede ci indica la strada per far riemergere la vita.

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