Vaccino Pfizer: al Trentino dosi ridotte del 60%

La Task Force anti Covid. Foto ufficio stampa PAT

Al centro della conferenza stampa odierna della Task Force anti-Covid del Trentino, dopo le recenti notizie sulla riduzione di consegne da parte della Pfizer, c’è stato ovviamente il tema dei vaccini. Il presidente Fugatti si è detto sconcertato “per il taglio immotivato fatto a diversi territori e per le differenze di riduzione delle dosi che riguardano alcune Regioni mentre per altre non vi saranno riduzioni. Il rischio è che coloro che hanno rispettato le regole sulla somministrazione siano più penalizzati – ha aggiunto Fugatti -. Il commissario Arcuri ci ha però assicurato che con i nuovi arrivi di vaccini si farà una compensazione tra i territori in favore di quelli più penalizzati”.

L’assessora alla Salute Stefania Segnana ha quindi spiegato che, per decisione della stessa società farmaceutica, comunicata nella giornata di ieri dal commissario Arcuri e in attesa di ufficializzazione, al Trentino dovrebbe essere assegnato un numero di dosi ridotto del 60%; riduzione che con l’intervento compensativo previsto a livello nazionale per scongiurare differenze marcate tra le Regioni, dovrebbe calare al 29%, come dato uguale per tutti i territori.

“Oggi – ha aggiunto Segnana – sono arrivate 2340 dosi invece delle 5850 che attendevamo. Riusciamo a garantire la continuità delle vaccinazioni a coloro che si erano prenotati per la prima dose, compreso il personale del mondo del volontariato. Poi inizieremo a fare le seconde dosi. Stiamo nel frattempo programmando la vaccinazione per gli anziani in lista per entrare nelle Rsa e dovremo garantire la seconda dose per gli ospiti delle Rsa, anche per far riprendere le visite da parte dei familiari. Speriamo che entro la fine di gennaio arrivi anche il vaccino AstraZeneca per ampliare la possibilità di vaccinare”.

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