Orsi in rapido aumento in Trentino, “inevitabile l’abbattimento di alcuni soggetti”

Un orso nei boschi del Trentino. Foto ufficio stampa PAT

È stato diffuso in questi giorni un nuovo rapporto sugli orsi in Trentino e nelle Alpi centrali, redatto da Ispra con il supporto del Muse, che conferma gran parte dei contenuti delle Linee guida sulla materia preadottate dalla Giunta provinciale nelle scorse settimane, in attuazione della legge 9/18.

Nel rapporto si sottolinea come nei prossimi anni il numero di orsi presenti in Trentino sarebbe destinato grosso modo a raddoppiare e, nonostante tutte le misure di prevenzione e dissuasione che, doverosamente, si continueranno ad adottare, per evitare l’insorgere di eventi pericolosi per l’uomo, si prevede che nella popolazione di plantigradi trentina, analogamente a quanto si registra anche altrove, vi saranno degli esemplari problematici, in media circa 1 all’anno.

“Un rapporto molto importante”, lo definisce l’assessora provinciale all’agricoltura, foreste, caccia e pesca Giulia Zanotelli, che evidenzia come risulti “sostanzialmente in linea con le conclusioni del documento redatto dalla Provincia, confermando che la rimozione mediante abbattimento di determinati soggetti problematici diventa un’opzione necessaria ed inevitabile“, in quanto, conferma il rapporto, la loro cattura e la captivazione potrebbe diventare nel prossimo futuro insostenibile, per ragioni riguardati non solo i costi elevati ma soprattutto la criticità del benessere degli animali e l’impossibilità in futuro di procedere ad una loro rimessa in libertà.

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