Il Trentino di corsa, un giro “dentro i confini”

Quando lo chiamiamo al telefono – sono quasi le 16 di lunedì 25 gennaio – Francesco Rositani ha appena iniziato a pranzare. In mattinata ci aveva preannunciato che avrebbe terminato solo verso quest’ora la terza tappa del suo originale giro del Trentino di corsa, e giustamente, dopo aver rifiatato, è arrivato il momento di recuperare energie fondamentali.

Ci risentiamo qualche minuto dopo: Francesco si trova a Storo, terzo traguardo del “giro dentro i confini”, come lui stesso lo ha definito sul suo blog, che fino alla fine di gennaio lo porterà a percorrere i circa 300 chilometri del lungo tracciato che – ha deciso – parte e arriva proprio sotto casa sua, a Ravina. In mezzo ci sono 9 tappe in 9 giorni, lungo le piste ciclabili e le strade di valle dell’Adige, Alto Garda, valli di Ledro, Chiese, Rendena, poi val di Sole, val di Non, Piana Rotaliana, val di Cembra, infine Pinè, val dei Mocheni e Alta Valsugana.

Il percorso del giro

“Mi sono trovato a dover consumare in questo periodo le ferie che avevo accumulato”, quasi si giustifica Rositani, che aveva già pronta la valigia per la Puglia, con obiettivo la via Ellenica, da Brindisi a Matera, quando Ryanair e le limitazioni dovute alla pandemia lo hanno costretto a cambiare programma. Il piano B sarebbe la Magna via Francigena, da Palermo ad Agrigento, se il blocco agli spostamenti tra regioni non lo costringesse a rinunciare, ma non ad arrendersi: “Non potevo uscire dai confini del Trentino, un territorio bellissimo, ricco di tracciati e di piste ciclabili, e così mi sono messo a studiare le possibili tappe, anche se poi il brutto tempo dei giorni scorsi mi ha fatto rimandare di qualche giorno la partenza, e ho messo in piedi un sito web, per dare un po’ di informazioni sul percorso che avrei fatto”.

Ogni giornata di questo particolare viaggio on the road è infatti ben documentata attraverso i social e un blog, dall’eloquente titolo “Avventure Selvatiche, mentre un navigatore mostra in tempo reale la posizione del giovane corridore: “Non so, in realtà, a chi possa interessare, ma almeno mamma e papà sapranno che sono vivo!”, scrive sul sito Rositani, che ci confessa di non amare lo stare al centro dell’attenzione, “ma dal primo giorno che sono partito, postando anche qualcosa sui social, in tanti mi hanno scritto per incitarmi e dirmi che mi avrebbero seguito, quindi sto correndo con il telefono in mano”.

La compagnia di chi lo segue da casa è certamente apprezzata, ma fin dall’inizio Rositani si è rivolto soprattutto a chi si trova lungo il percorso. Amici, parenti, conoscenti o colleghi sono un appoggio fondamentale per le soste ed il pernottamento, altrimenti si va in albergo o in agriturismo. “L’idea principale alla partenza era di correre con qualcuno, rivedere tanti amici sparsi per tutto il Trentino e che dato il periodo non vedo da tempo, fare un po’ di strada con loro, nei limiti di quello che si può fare, ma poi ho esteso l’invito a chiunque volesse accompagnarmi per un tratto, in fondo mica si deve correre solo con chi si conosce”, ci dice Francesco, trasmettendoci lo stesso entusiasmo degli stupendi panorami invernali mostrati dai suoi video, e l’impressione che certi confini il suo giro li abbia superati.

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