Covid nelle scuole trentine, ecco come si è diffuso il virus

Cambiano le regole per la scuola con la nuova ordinanza presentata da Fugatti il 18 gennaio. Foto Gianni Zotta

Come si è diffuso il Covid-19 nelle scuole trentine dopo la riapertura degli istituti? Lo spiegano i dati contenuti nel Rapporto presentato oggi durante la consueta conferenza stampa al termine della riunione della Giunta dall’assessore all’istruzione, università e cultura Mirko Bisesti assieme alla dirigente medico dell’Azienda sanitaria Silva Franchini e al dirigente generale del Dipartimento istruzione e cultura Roberto Ceccato.

Ad entrare nel dettaglio del report è stata la dottoressa Franchini che ha illustrato come complessivamente, nella fascia di età 0-19 anni, fra ottobre e dicembre si siano registrati 4.390 casi, di cui 202 nei nidi d’infanzia, 368 nelle scuole dell’infanzia, 902 alle primarie, 875 alle secondarie di primo grado e 1683 nelle secondarie di secondo grado, a cui si aggiungono ulteriori 360 casi non iscritti a scuola, tenendo presente il fatto che a partire dal mese di novembre per i ragazzi dai 14 anni in su si è applicata la didattica a distanza. Di contro gli isolamenti sono stati complessivamente 771, di cui il 5,3% ai nidi, il 4,9% alle scuole d’infanzia, l’11,2% alle primarie, il 13,2% alle secondarie di primo grado e il 65,2% a quelle di secondo grado. “Si è registrata una forte contrazione degli isolamenti dal mese di novembre in poi, con la didattica a distanza per le superiori – ha concluso Franchini -. Attualmente vi sono 26 sezioni in isolamento, anche in questo caso interessano maggiormente i ragazzi dai 14 anni in su, la situazione è costantemente monitorata, anche per minimizzare il rischio di trasmissione”.

“Dopo l’interruzione di novembre, il Trentino è stato fra i primi territori in Italia, assieme all’Alto Adige, a consentire il rientro in presenza a gennaio per i ragazzi e le ragazze della scuola secondaria di secondo grado, seppur al 50% – ha commentato l’assessore Bisesti -. La situazione oggi è attentamente monitorata e vediamo un andamento positivo. Per questo stiamo ragionando di concerto con le scuole sulla possibilità, a partire dalla metà di febbraio, di incrementare la percentuale in presenza per i ragazzi delle secondarie di secondo grado”.

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