Giovo finisce in zona rossa. In Trentino altri casi di variante inglese

Maurizio Fugatti in conferenza stampa

L’ultimo bollettino Covid, diffuso pochi minuti fa dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari, conferma il trend negativo dell’andamento della pandemia anche sul piano locale, con 357 nuovi contagi rilevati e due nuovi decessi, 47 ricoveri in rianimazione, cinque più del giorno precedente, oltre ad altri 182 pazienti ricoverati negli altri reparti.

Dati complessi, commentati nell’abituale conferenza stampa della Task force provinciale, dove il presidente della Giunta Fugatti ha comunicato la decisione di porre, a partire dalla mezzanotte di giovedì 4 marzo, il Comune di Giovo in zona rossa: “Il Trentino è in zona arancione, ma se un Comune supera la soglia del 3% è necessario monitorare la situazione: lo abbiamo fatto con Albiano, che ultimamente ha visto un dato in calo, e poi con il Comune di Giovo, che da qualche giorno ha un dato superiore al 3,3% -ha spiegato Fugatti -. Non applichiamo una regola nuova, ai comuni in zona rossa applichiamo le regole applicate anche in passato per altri comuni, la scuola continua, anche per i ragazzi che da Giovo si spostano a Trento, e ci si potrà spostare per lavoro, ma intervengono tutte le altre restrizioni classiche della zona rossa”.

Rispetto alla chiusura delle scuole, prevista dal Dpcm anche nei territori arancioni in caso di incidenza superiore a 250 casi ogni 100mila abitanti, Fugatti ha ribadito l’intenzione della Giunta di mantenere aperti gli istituti: “Non facciamo previsioni sulla prossima colorazione del Trentino, che sarà comunicata venerdì, ma se saremo in arancione restiamo con le scuole in presenza. continuando ovviamente a monitorare il livello di contagio, che rimane critico”.

Il dirigente del Dipartimento salute e politiche sociali Giancarlo Ruscitti ha quindi comunicato l’identificazione di 6 nuovi casi di variante inglese, per un totale di 10 casi rilevati in Provincia su circa 60 tamponi analizzati: “Come sta accadendo nei territori vicini, anche noi stiamo incrementando i casi di variante, oggi siamo vicini al 18/20%”.

Continua intanto anche la campagna vaccinale, arrivata a quota 46.704 dosi, comprese le 16.328 seconde dosi e le 7.122 riservate ad ospiti di residenze per anziani. “La crescita dei casi tra la popolazione vaccinata si sta azzerando, a conferma dell’efficacia del vaccino”, ha spiegato il dottor Antonio Ferro, leggendo in questo dato uno stimolo per convincere gli scettici.
Rimane però il problema delle dosi disponibili: “Abbiamo tantissime richieste da tutti gli ordini, ma anche AstraZeneca ha ridotto a mille le dosi questa settimana. Bisogna intanto concentrarsi su chi ha più di 65 anni: in quella classe c’è il 95% dei decessi”.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina