La fragilità del monte Bedolè: avviati studio e progettazione preliminare

Il monte Bedolè

La giunta ha incaricato l’ingegnere Mauro Lott per realizzare analisi e progettazione preliminare delle problematiche idrauliche del versante del Bedolè, in corrispondenza del centro abitato di Pieve, zona in cui dopo Vaia si sono verificati numerosi problemi di dissesto idrogeologico. L’area interessata è quella che va dal Sangrillà fino alla zona del Cristo del Copet, con focus sulla zona Guastaia.

I boschi del monte Bedolè (sulla sinistra nella foto d’archivio), che sovrastano gli abitati di Pieve e Fiera di Primiero, sono stati quasi totalmente schiantati dai forti venti della tempesta Vaia. Allo stato attuale l’assenza del bosco comporta, ad ogni intenso evento meteorologico, un veloce scorrimento a valle di ingenti quantità di acqua. Questo provoca dissesti, smottamenti e ruscellamenti, mettendo in serio pericolo gli abitati sottostanti ed in particolare comportando l’ostruzione dei canali interrati che attraversano Pieve, con conseguente riversamento di materiale e fango sulle strade.

La giunta ha quindi incaricato l’ingegnere Mauro Lott, con studio tecnico a Trento, di realizzare un’analisi e la progettazione preliminare delle problematiche idrauliche del versante Bedolè, in corrispondenza del centro abitato di Pieve. L’ingegnere Lott sarà supportato dal geologo Mario Bonat, con studio a Mezzano, nel sopralluogo preliminare dei siti di intervento, nonché per la redazione delle relazioni geologiche sui dissesti della strada Colaor e della frana sul guado rio Tasson.

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