Università di Trento, insediato il nuovo rettore Flavio Deflorian

Il rettore Flavio Deflorian che indossa la cappa di ermellino. Foto Pierluigi Cattani Faggion – Università di Trento

Una cerimonia simbolica, breve e rigorosamente online. Così l’Università di Trento, per la prima volta, ha voluto salutare il cambio di rettore. Nel massimo rispetto delle misure di sicurezza imposte dalla pandemia, il momento è andato in scena online sul canale Youtube dell’Ateneo dall’auditorium di Palazzo Prodi, senza pubblico. Lo scorso 23 febbraio l’elettorato aveva indicato Flavio Deflorian come nuovo rettore dell’Università di Trento e domani inizierà ufficialmente il suo mandato di sei anni. Oggi gli sono stati consegnati la cappa di ermellino, emblema della carica rettorale, e lo Statuto.

La cerimonia di passaggio del testimone e di insediamento è stata accompagnata da un intermezzo musicale affidato all’Orchestra e alla Corale polifonica dell’Ateneo e si è aperta con il benvenuto del decano dell’Università di Trento, Remo Job, che nel suo intervento ha sottolineato il ruolo di rettore come primus inter pares. “Una funzione che sottolinea l’appartenenza condivisa a una comunità e l’assunzione di responsabilità temperata dalla condivisione. La figura del rettore, senza essere mera espressione di potere politico, punta invece sul dialogo con tutte le componenti dell’Ateneo, sulla capacità di far tesoro delle espressioni di valore che provengono da tutti”.

L’uscente Paolo Collini ha affrontato con un po’ di emozione il suo ultimo discorso da rettore: “Oggi non sta a me guardare avanti, né fare la storia dei successi raggiunti che comunque sono stati tanti e mi hanno dato grande soddisfazione. In questi sei anni abbiamo vissuto un’esperienza intensa e assistito a passi avanti in cui l’Ateneo è cresciuto e diventato più completo. Si è arricchito di nuovi temi – come la medicina, l’agricoltura, lo sport – in cui ha giocato non più da gregario ma per la prima volta in prima linea. Fin dalla prima assemblea di Ateneo in cui lo slogan era ‘Un’università di persone‘ il mio obiettivo è stato quello di crescere puntando sulle persone e sul loro straordinario livello di preparazione, professionalità e dedizione“.

“Non credevo che saremmo cresciuti così tanto in dimensioni e qualità“, ha proseguito Collini. “Oggi l’Università di Trento conta 721 persone contro le 570 di quando mi sono insediato. In questi sei anni abbiamo assunto più di 350 persone, di grande professionalità e alcune di queste tramite meccanismi di chiamata dall’estero. Questa comunità mi ha regalato tanto: è stata un’esperienza meravigliosa veder crescere l’Ateneo anche grazie a loro”.

“Di sfide parleremo nei prossimi giorni” ha esordito Deflorian: “Oggi è il giorno del saluto al rettore uscente. Paolo Collini ha affrontato in questi sei anni una serie di sfide, ottenendo risultati molto significativi e una crescita importante del personale docente. Oggi l’Università di Trento è pienamente inserita nei meccanismi premiali del ministero, una condizione necessaria per garantire risorse per la crescita. Uno dei tratti che mi hanno colpito è stata la visione dell’università fatta di persone. Non è stato per Collini soltanto uno slogan, ma un impegno costante a vedere sempre dietro alle sfide, alle organizzazioni, la presenza di persone con aspettative, dubbi, capacità. Cercherò di ispirarmi nei prossimi anni a questo stile personale, non solo di governance, suo e anche di chi lo ha preceduto nella guida dell’Ateneo”. Deflorian, primo rettore “alumno”,  ha quindi ripercorso i suoi anni di studio all’Università di Trento e i suoi primi passi come accademico.

Domani, primo aprile, il rettore Flavio Deflorian presenterà la sua squadra di governo che comprenderà prorettori e prorettrici identificati per i vari ambiti di interesse.

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