Lavorare in smart working dalle strutture ricettive trentine? Ecco la proposta di legge

I sindacati chiedono più garanzie per i lavoratori nel settore del turismo, in particolare per gli stagionali

La II Commissione del Consiglio provinciale ha preso in considerazione oggi il ddl 86, proposto da Lucia Coppola, del gruppo Misto, che, allo scopo di sostenere gli operatori del turismo alberghiero in questo difficilissimo periodo, propone di incentivare e promuovere l’offerta dello smart working in tutte le strutture ricettive del Trentino.

La consigliera “verde” ha ricordato che molti titolari di hotel in Italia e in Trentino sono già orientati ad aggiungere alla normale offerta anche l’opportunità che i clienti trovino nelle loro strutture di vacanza un luogo adatto al “lavoro agile” in cui svolgere la propria attività professionale, e attraverso il provvedimento, che integrerebbe la legge provinciale del 2002, propone alla Provincia di incoraggiare questa scelta incentivando gli operatori delle strutture turistiche del Trentino ad offrire lo smart working, potenziando le connessioni wi-fi e creando postazioni di lavoro.

Una nuova tipologia turistica alternativa e integrativa rispetto alla pura “vacanza”, in cui i visitatori potrebbero utilizzare le pause lavorative per rilassarsi e rigenerarsi immergendosi un contesto ambientale diverso dal solito, piacevole e salutare.

“Il provvedimento presenta elementi interessanti e altri meno perché quando si offrono servizi di questo tipo occorre che siano al top, altrimenti non servono”, ha osservato l’assessore al turismo Failoni, che ha quindi suggerito di attendere che una valutazione del ddl emerga anche dal parere dei rappresentanti delle categorie e dei soggetti direttamente interessati.

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