Composizione dei gruppi classe per il prossimo anno. I genitori: “Inutile applicare parametri di normalità”

Sono scaduti nel mese di marzo i termini per la richiesta dell’organico di diritto,  entro i quali le segreterie scolastiche devono comunicare i dati degli alunni e la composizione delle classi per il prossimo anno scolastico. Una questione che risente della situazione di incertezza che dall’inizio della pandemia sta investendo tutti gli ambiti della società, ma in particolare il mondo della scuola. “Seguendo le disposizioni attualmente in vigore, rischiamo di avere gruppi classe che in caso di distanziamento non troverebbero posto nelle aule”, lancia l’allarme la Consulta provinciale dei Genitori.

“In un confronto televisivo avuto con l’assessore competente, mi è stato detto che il problema nasce dalla mancanza di risorse economiche. Una risposta che stupisce, poiché l’estate scorsa nell’assestamento di bilancio erano stati aggiunti 45 milioni per il triennio 2020/2022: quindi 15 per l’anno scolastico 2020/2021 ed i rimanenti per i due anni successivi”, spiega Maurizio Freschi, presidente della Consulta, che fa notare come, dato che con ogni probabilità per settembre l’emergenza pandemica non sarà superata, si renderà necessario provvedere al distanziamento dei posti all’interno delle classi.

“In anni così difficili per gli studenti continuare ad apportare cambiamenti nei gruppi classe risulta essere un ulteriore motivo di destabilizzazione e di stress“, aggiunge Freschi: “Inoltre, per la stessa organizzazione interna degli istituti, tornare a richiedere, come già accaduto lo scorso anno, di programmare con parametri di “normalità”, per poi trovarci a rifare tutto da capo ad agosto, per adeguare i gruppi classe alla reale capienza delle aule applicando i parametri di distanziamento è un’inutile perdita di tempo e una mancanza di rispetto per il lavoro di dirigenti e docenti“.

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