Giro d’Italia 2021 Tappa 3: Taco Van der Hoorn vince da fuggitivo

Terzo giorno consecutivo alla scoperta del Piemonte. Oggi si parte da Biella e ci si tuffa nella provincia astigiana, nelle terre di produzione del Moscato. Proprio a Canelli, città del vino e delle sue cattedrali sotterranee (circa 20 km di antiche cantine storiche scavate nel tufo), il panorama pianeggiante muta velocemente. Sul tracciato tre GPM: Piancanelli, Castino e Manera, prima di concludere la gara a Canale. L’arrivo è mosso e caratterizzato da un traguardo volante a Guarene, una rampa al 7% di pendenza media, e da una seconda ascesa di 800 metri all’8-10%, posizionata ad Occhietti ai meno 5 chilometri dall’arrivo.

Subito dopo la partenza sette corridori fanno partire la fuga di giornata. Non appena il vantaggio dei fuggitivi sale attorno ai sei minuti, il gruppo riprende le redini della corsa e si mette a tirare per recuperare lo svantaggio. Il primo GPM di giornata viene vinto da Vincenzo Albanese, che si assicura la maglia azzurra di miglior scalatore. Durante gli altri GPM, invece, i velocisti puri perdono il contatto dal gruppo lanciato a tutta nell’inseguimento della fuga. Sulla salita di Guarene Gallopin e Giulio Ciccone dal gruppo scattano in avanti, mentre la fuga perde pezzi. A meno 8 km dal traguardo Taco Van der Hoorn allunga e distacca Simon Pellaud, unico compagno della fuga rimasto. Parte quindi una cronometro contro tutto il gruppo, che rimonta secondo dopo secondo. Il “fuggitivo” però resiste e continua a spingere fino all’inverosimile, conservando una manciata di secondi che gli permettono di esultare esterrefatto sotto il traguardo di Canale.

In una terza tappa che prevedeva un arrivo ristretto o comunque riservato ad un attacco di un finisseur, la magia del ciclismo ci ha regalato un finale inaspettato. Oggi la Bora Hansgroe ha lavorato come una forsennata per recuperare il gap della fuga. Tuttavia gli uomini di Sagan (terzo sul traguardo di Canale) hanno speso troppe energie, mentre Taco Van der Hoorn si è gestito alla grande. Dopo 190 km di fuga è l’olandese il vincitore di una frazione dalla conclusione adrenalinica. L’unico rimedio alla sconfitta è come al solito mangiarci su, quindi per la squadra dello sloveno oggi consiglio “tajarin” al tartufo bianco innaffiando il tutto con un buon Roero.

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