Giro d’Italia 2021: saltano Fedaia e Pordoi, oggi la tappa è un po’ meno Regina

Una webcam sul Pordoi nella mattinata di oggi

La quindicesima tappa doveva essere una tappa tranquilla, una tappa da fuga e un tirare il fiato per gli uomini di classifica. Così non è stato perché il caos si è scatenato fin dalla partenza. Un fortissimo vento ha investito il plotone e il conseguente nervosismo in gruppo nei primi chilometri provocano una maxi caduta, in cui sono coinvolti tantissimi corridori. Arrivano quindi ben quattro ritiri: Van Emden (Jumbo), Berhane (Cofidis), Guerreiro (Ef) e, soprattutto, Buchmann, uomo di classifica della Bora. La tappa riparte per la seconda volta e si forma subito una fuga numerosa (15 corridori) e con nomi di qualità. Sotto un’improvviso diluvio, Campenaerts e Riesebeek allungano sui fuggitivi di giornata. Così la vittoria si decide in volata. Riesebeek lancia lo sprint troppo presto e favorisce la terza vittoria per il Team Qhubeka Assos, Campenaerts lo fulmina e festeggia sul traguardo di Gorizia. Il gruppo arriva più tranquillo, con circa 17′ di ritardo, in trepidante attesa della tappa regina di Sacile-Cortina d’Ampezzo.

Il risveglio di oggi, lunedì 24 maggio, tradisce le attese. Quella che doveva essere la tappa regina di questo Giro d’Italia: 212 chilometri e 5700m di dislivello nel cuore delle Dolomiti, si correrà solo a metà. Il meteo avverso infatti ha costretto, dopo le insistenze dei corridori, a tagliare dal percorso le suggestive salite del Passo Fedaia e del Passo Pordoi (rispettivamente montagna Pantani e cima Coppi di questo Giro). Altezze proibitive, caratterizzate da neve, vento e freddo, in questo maggio che sembra autunnale.

Resta nel tracciato la prima salita, la Crosetta, lunga 11.6 km con pendenza media del 7.1%, massima dell’11%. Dopo questo primo sforzo che potrà favorire la fuga di giornata, ci sarà una discesa impegnativa. Dopo i due traguardi volanti ad Agordo e Rocca Pietore, tagliati Fedaia e Pordoi, si conclude con l’ultima asperità di giornata, anche questa confermata: il Passo Giau (lungo 9.9 km con pendenze molte dure sempre attorno al 9-10%, con punte del 14% nel tratto iniziale). L’arrivo è in picchiata verso Cortina d’Ampezzo, la perla delle Dolomiti che ospiterà, insieme a Milano, le Olimpiadi invernali 2026.

 

 

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