Riaprono i castelli della Val di Non con tante novità e una prestigiosa mostra

Una veduta aerea di Castel Belasi

Ritornano in grande stile i castelli della Val di Non. La loro riapertura al pubblico li vedrà trasformarsi in un bellissimo spazio espositivo diffuso che, dal 5 giugno al 30 ottobre, ospiterà la mostra “A Line Made by Walking. Pratiche immersive e residui esperienziali in Long, Fulton, Griffin, Girardi”, prevalentemente incentrata su opere, per lo più inedite, provenienti dalla prestigiosa Panza Collection di Biumo. L’inaugurazione è fissata per sabato 5 giugno alle 17 a Castel Belasi.

Sono 21 le opere visibili a Castel Belasi, edificio affrescato tardo duecentesco recentemente restaurato e fulcro della mostra: 15 sono inedite e 6 sono state parte della Collezione Guggenheim New York dal 1996 al 2003. Filo conduttore, pensato come un dialogo tra il territorio, i suoi castelli e le opere, la pratica del camminare quale esperienza estetica. Oltre a quelli di Long, Fulton e Griffini, al castello, sarà inoltre presentata una serie di lavori di Daniele Girardi. Castel ValerCastel Nanno e Castel Coredo sono gli altri manieri coinvolti dal percorso espositivo che ospiteranno opere, quaderni d’artista e approfondimenti.

È il prestigioso Castel Valer, il fiore all’occhiello tra i castelli della Val di Non, a presentare le principali novità per questa nuova stagione. Autentico scrigno di tesori, abitato ininterrottamente dalla famiglia Spaur dal XIV secolo, da quest’anno oltre alle visite guidate sarà possibile partecipare a una serie di attività culturali, gastronomiche e didattiche, nonché organizzare eventi privati. Le aree fiabesche come il giardino, la loggia o il salone degli stemmi, faranno da cornice alle tante proposte ideate per gli ospiti. Se prima valeva la pena raggiungere la Val di Non anche solo per farsi incantare dall’imponente bellezza della struttura, con la sua torre ottagonale, unica in tutto il Nord Italia, che svetta tra i filari di melo, con queste nuove iniziative sarà possibile immergersi da protagonisti nei magnifici spazi di uno dei castelli più ricchi di elementi originali di tutto l’arco alpino.

Castel Nanno si presenta come un’elegante residenza cinquecentesca, manifestando con chiarezza alterne fasi di uso e abbandono. Il maniero è stato, infatti, villa fortificata di campagna, a riparo della famiglia Madruzzo, caserma austro ungarica, ricovero coatto delle truppe italiane durante la Grande Guerra e deposito utile al lavoro nei campi.

Castel Coredo, austero palazzo documentato per la prima volta nel 1291, che oggi ha l’aspetto di una dimora signorile settecentesca in cui sono ben visibili le stratificazioni del tempo e che ospita, tra le altre ricchezze, un ritratto di bambina del pittore trentino Bartolomeo Bezzi e la prima edizione del celebre Dioscoride, un trattato miniato di botanica stampato a Venezia nel 1565 del medico Pietro Andrea Mattioli, che soggiornò a lungo a Trento e in Val di Non.

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