Giro d’Italia 2021 Tappa 20: Caruso ci prova, vince e commuove. Bernal si prende il Giro

Un commovente Damiano Caruso sul traguardo dell’Alpe Motta immagini Rai

Oggi è l’ultimo squillo di tromba, l’ultima chiamata per gli scalatori. Quattro mila metri di dislivello distribuiti in appena 164 km. I corridori oggi dovranno affrontare una tappa davvero difficoltosa da Verbania fin sopra l’Alpe Motta. La ventesima tappa del Giro d’Italia è un grande avvicinamento al Passo san Bernardino, una salita eterna di 23 km con pendenze medie al 6% e punte al 12%. Subito dopo una breve discesa si scalerà il Passo Spluga (9 km con pendenze al 8-9%). La discesa successiva porterà i corridori a Campodolcino dove comincerà l’ultima salita di giornata e dell’intera Corsa Rosa. Finale quindi adrenalinico ed inedito, la salita infatti sarà di 7 km con pendenze medie al 7%.

La fuga di giornata si concretizza senza davvero crederci. In fondo oggi è una tappa da uomini di classifica, uomini che sanno gettare il cuore oltre l’ostacolo, uomini che non appena vedono una possibilità la prendono al volo e si danno anima e corpo per realizzare il loro obiettivo. Uomini come Damiano Caruso. Oggi il siciliano della Bahrain-Victoriuos decide di seguire l’attacco di Romain Bardet e della sua squadra durante la discesa del Passo san Bernardino. Caruso sostenuto da Bilbao assieme ai corridori del Team DSM si riporta sugli attaccanti di giornata. Sull’ultima salita dell’Alpe Motta, Caruso fa il vuoto, mentre da dietro Bernal ingrana le marce. Caruso vince la ventesima tappa in solitaria, ha provato a far saltare il banco ed è da standing ovation, ma Egan Bernal ha una gamba davvero irraggiungibile, anche oggi si difende chiudendo la tappa al secondo posto.

Domani il Giro finisce con la cronometro a Milano e difficilmente Bernal può perdere più di 2 minuti. Il colombiano, quindi, fa suo il Giro d’Italia 2021 dominando la corsa rosa assieme all’ottimo lavoro di squadra della Ineos. Una bella mangiata rimette in sesto la testa e le gambe, ma soprattutto mette pace e calma nel cuore. I pizzocheri della Valchiavenna sono un piatto imprescindibile di queste zone, realizzati con acqua e farina e conditi con burro e formaggio. Non si può, però, nemmeno mancare la brisaola, un salume lasciato stagionare dalle quattro alle otto settimane in altura. Inoltre per terminare un pasto che si rispetti consiglio la torta Fioretto, chiamata così per fiori di finocchio utilizzati nell’impasto che le danno un sapore eccezionale.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina