“Serve una visione progettuale sulla scuola”, i genitori scrivono alla Regione

Da immortalare anche il primo giorno di scuola dell’autunno 2020 (foto Zotta)

È stata inviata nella giornata di ieri una lunga lettera aperta da parte della Consulta Provinciale dei Genitori del Trentino, unitariamente a quella dell’Alto Adige, indirizzata a Presidente, vicepresidente e Consiglio regionale del Trentino Alto Adige, per sollecitare una maggiore attenzione alla programmazione del prossimo anno scolastico e al reperimento delle opportune risorse economiche per garantire il diritto all’istruzione degli studenti.

“L’emergenza che stiamo vivendo attualmente non può dirsi conclusa: nella predisposizione delle classi, una mancata attenzione al rispetto del distanziamento potrebbe comportare problematiche importanti dal punto di vista sanitario, legate anche all’osservanza delle normative nazionali e provinciali. Se nella predisposizione dell’organico non venisse considerata tale cautela l’amministrazione potrebbe essere costretta a rivedere il tutto a seguito di una nuova ondata di contagi e questo comporterebbe sicuramente un aggravio del lavoro da parte degli istituti, ma soprattutto un senso di incertezza nell’utenza”, scrivono i genitori, preoccupati dalla composizione delle classi che a settembre dovrebbe tornare all’assetto pre-pandemia.

Per i genitori, inoltre, non va sottovalutata “la necessità, con l’avvio del nuovo anno scolastico, di cogliere i segnali di disagio psicologico manifestato dai giovani per l’impossibilità di mantenere normali relazioni sociali. Si dovrà quindi prestare particolare attenzione alle ripercussioni psicologiche sui ragazzi, prevedendo interventi di supporto dopo questo periodo anomalo e difficile della loro vita”.

“Si presume che anche dal punto di vista didattico debbano essere recuperate conoscenze e competenze che in questi due anni non hanno potuto essere consolidate – prosegue l’intervento -. Fatta salva la centralità della didattica in classe, appare evidente che essa può trovare espressione solo grazie a una preventiva e puntuale organizzazione che crei le condizioni per consentire agli studenti di raggiungere in piena sicurezza la scuola; allo stesso tempo, è necessario predisporre in anticipo una serie d’interventi conciliativi tra lavoro e famiglia“.

Per questi motivi, i genitori chiedono quindi alle istituzioni di mettere in campo “una visione progettuale che consideri gli stanziamenti economici straordinari per la scuola come un’azione per rendere concreto quel ruolo fondamentale dell’educazione più volte ribadito sia dal Presidente del Consiglio Draghi sia dal Ministro dell’Istruzione Bianchi, sarebbe anzi da ribaltare la concezione sottesa, prevedendo per il futuro un piano di riduzione del numero massimo di alunni per le classi che sarà in parte favorito dall’andamento demografico e che potrebbe costituire un esempio innovativo e di vera Autonomia di cui il nostro territorio ha grande necessità. Pur nella consapevolezza delle difficoltà economiche che colpiscono molti settori, la constatazione che ad essere penalizzata sia sempre la scuola, su cui risulta facile agire con tagli delle risorse anche a discapito della qualità formativa e della salute psico-fisica dei ragazzi, rappresenta per noi genitori una grande delusione nonché indirettamente una mancanza di rispetto per l’intero sistema scolastico che tante energie ha profuso in questi mesi”.

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