I giovani dell’Azione Cattolica: “In rete diventiamo grandi”

Ricominceranno a breve le attività in presenza del gruppo Ragazzi (ACR) e del gruppo giovani dell’Azione Cattolica. A settembre, si cercherà di riprendere il percorso annuale con i “Giovanissimi”

Riprenderanno a piccoli passi gli incontri in presenza del gruppo Ragazzi (ACR) e del gruppo giovani dell’Azione Cattolica. “Ci incontreremo all’aperto per una passeggiata, e proveremo a rilanciare gli incontri annuali, che di solito iniziano a settembre”, spiega Silvia Tovazzi, animatrice del gruppo dei “giovanissimi”, che va dai quindici ai diciannove anni, e membro del gruppo dei “giovani-adulti”, dai diciannove ai trentacinque anni. “Procediamo cautamente, perché ci sono persone che hanno ancora un po’ di paura a uscire di casa”, aggiunge.

Nell’ultimo anno, mentre il gruppo dei “giovanissimi” non è riuscito a portare avanti le sue attività, il gruppo dei “giovani-adulti” ha continuato a incontrarsi online due volte al mese. Se possibile, la distanza è stata congeniale al gruppo, perché ha permesso anche a chi non avrebbe potuto raggiungere Volano, dove si trova l’Azione Cattolica giovani, di partecipare agli incontri. “C’è una coppia di origini pugliesi che si è trasferita a Riva del Garda e che è da poco entrata a far parte del nostro gruppo”, spiega Silvia. “Se gli incontri si fossero tenuti a Volano, per loro sarebbe stato senz’altro più difficile partecipare”.

Il gruppo “giovani-adulti”, composto da una ventina di persone, si autogestisce. Solitamente ci si incontra in presenza a casa di una persona o di una coppia diversa per commentare un passo del Vangelo e scambiarsi idee ed opinioni. Le visioni sono senz’altro diverse, poiché nel gruppo convivono e interagiscono età differenti: si va dallo studente universitario alla coppia sposata con figli. “C’è uno scambio vivace”, commenta Silvia, studentessa di Lettere all’Università di Trento. “Sicuramente ho un’esperienza di vita diversa rispetto a un trentacinquenne. Ognuno, però, porta il suo vissuto e le sue esperienze, ed è interessante ascoltare il commento al Vangelo di persone più esperte, o comunque con un background diverso”.

Il problema-opportunità di coniugare età diverse si presenta anche nel caso dell’Azione Cattolica Ragazzi, che si rivolge ai bambini e ragazzi dai quattro ai tredici anni, come spiega il suo responsabile Marco Piasente. “I gruppi si sono ridotti abbastanza negli ultimi anni”, racconta. “E non sempre è facile lavorare con fasce d’età così eterogenee. Si tratta di un tema che è emerso anche in un incontro con la Delegazione Regionale Triveneta dell’Azione Cattolica, dove è stato chiesto esplicitamente di pensare delle attività che coinvolgano età diverse”.

L’organizzazione lavora a livello parrocchiale e, anche nell’ultimo anno, quando possibile, è riuscita a organizzare incontri in presenza, soprattutto per i bambini. Attualmente si punta a rilanciare gli incontri in presenza anche per i “giovanissimi” e i “giovani-adulti”. “Stiamo cercando di capire come strutturare l’estate”, spiega Alessandro Tovazzi, animatore dei “giovanissimi” e membro dei “giovani-adulti”, che lavora in una cooperativa sociale di Rovereto. “Vorremmo organizzare qualche attività all’aperto, perché abbiamo capito che i ragazzi sono stanchi di stare dietro lo schermo di un computer. A settembre, poi, speriamo di incontrarci e di rilanciare i soliti incontri settimanali, in cui ci troviamo all’oratorio per commentare un brano del Vangelo e giocare assieme”.

Generalmente, con la pandemia, i legami all’interno dell’Azione Cattolica non si sono rinsaldati. Ci sono però delle eccezioni. “Sono state organizzate alcune preghiere online”, dice Marco Piasente. “Così anche coloro che non riuscivano a venire ai momenti di raccoglimento in chiesa hanno potuto partecipare. Molti nonni, poi, hanno imparato a usare Zoom e Meet”. Ha aiutato molto anche il confronto costante con i referenti delle associazioni venete e friuliane. “Abbiamo organizzato delle videochiamate nelle quali ognuno raccontava la sua esperienza”, racconta Silvia Tovazzi. “Ed è stato confrontandoci con diocesi più grandi come Padova e Vicenza che ci siamo resi conto di quanto sia importanteproseguire nel nostro percorso associativo”. “Anche se siamo piccoli – le fa eco Marco Piasente – proviamo a metterci in gioco”

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