Università di Trento, da settembre si torna in presenza al 100%

Una lezione presso il Dipartimento di Economia dell’Università di Trento

È arrivato il via libera del Senato accademico dell’Università di Trento al ritorno in aula al 100% per il prossimo anno accademico 2021/22. Una decisione che fa seguito al passaggio, avvenuto ieri nella Consulta dei direttori, dove ha incassato il sostegno unanime da parte dei rappresentanti dei dipartimenti e dei centri dell’Ateneo.

Torneranno così alla normalità le attività didattiche a partire dal nuovo anno accademico: una bella notizia per gli studenti e le studentesse dell’Università di Trento, per i futuri immatricolati e per i tanti studenti fuori sede, che in queste settimane stanno iniziando a pianificare gli aspetti logistici della loro presenza a Trento, per i quali, nel caso non fossero nelle condizioni di rientrare e dovessero continuare a seguire le attività a distanza, non mancheranno però forme di supporto.

Il ritorno in aula sarà in sicurezza, rassicura l’Ateneo. Nei prossimi mesi verranno infatti definiti nel dettaglio i protocolli di sicurezza per l’accesso alle aule al fine di tutelare gli studenti, ma anche la comunità trentina e il territorio che li accolgono. Tra le opzioni previste anche l’utilizzo di test salivari per tenere sotto controllo la sicurezza sanitaria delle persone. La salvaguardia della sicurezza del personale e degli utenti dei servizi universitari non è una novità in Ateneo: fin dai primi mesi di avvio della pandemia l’Università di Trento ha infatti introdotto misure per il controllo e il contenimento del contagio, come il sistema di tracciamento tramite UniTrento app per l’accesso a ogni edificio universitario.

La decisione di riprendere al 100% in presenza da settembre fa seguito a una serie di provvedimenti varati dall’Ateneo nelle scorse settimane per favorire una graduale ripresa delle attività nei locali dell’Università. A partire dal mese di giugno, infatti, sono stati progressivamente riaperti molti spazi studio con altri 354 posti all’interno dei dipartimenti a Povo, Mesiano, a Trento città e a Rovereto, sempre con la massima attenzione alle capienze e nel rispetto degli orari di apertura e chiusura dei vari edifici.

“Questa decisione presa all’unanimità dalle varie componenti accademiche è un segnale di fiducia e di grande voglia di ripartire”, ha commentato il rettore Flavio Deflorian: “Ma è anche un richiamo alla responsabilità collettiva. Nostra innanzitutto, nella definizione di adeguate misure di sicurezza. Ma anche degli studenti e delle studentesse, del corpo accademico e del personale amministrativo e tecnico che dal prossimo anno torneranno a vivere gli spazi dell’Ateneo finalmente in presenza. La pandemia ci ha abituato a essere accorti: non dubito che affronteremo questa sfida con impegno e attenzione anche nel rispetto della comunità trentina che accoglie l’università”.

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