“Donne leggendarie”, nelle piazze di Rovereto

Il manifesto dedicato a Felicia Impastato, madre di Peppino.

Nella loro vita hanno fatto cose straordinarie. Sono le sei donne che altre giovanissime ragazze dei nostri tempi hanno scelto e studiato durante un laboratorio organizzato dal Centro multiculturale Intercity Ramblers dell’associazione Ubalda Girella. Sei vite che oggi sono diventate una mostra itinerante, “Donne leggendarie”, che sarà visitabile fino al prossimo 23 giugno nelle strade e nelle piazze, dal Brione a corso Bettini, dal centro storico a piazzale San Giorgio, mentre tra settembre e ottobre l’iniziativa verrà portata nelle scuole.

Durante una serie di incontri, un gruppo di sedicenni e diciassettenni di Rovereto ha scelto alcune donne del passato, non da mitizzare, ma da portare come esempio nelle loro vite. Tra queste c’è Agnodice, vissuta ad Atene nel quarto secolo avanti Cristo: una ragazza che voleva diventare ginecologa, un mestiere vietato alle donne. Nonostante ciò, lo fece ugualmente travestendosi da uomo, e quando venne scoperta fu condannata a morte, ma la reazione delle sue pazienti, che nel frattempo si erano affezionate a lei e alla sua bravura, la salvò. “Il laboratorio – come racconta Rachele Lorandi, coordinatrice pedagogica del Centro Intercity Ramblers, che assieme a Micol Cossali e Giulia Mirandola ha curato l’introduzione al catalogo della mostra – è stato un modo per accedere ad alcune voci del femminismo contemporaneo, ma soprattutto è stata un’occasione per fare delle prime letture assieme di graphic novel, fumetti e libri con immagini, dedicati a donne leggendarie, da cui è nato il titolo della nostra mostra”.

Nel corso del 2020, malgrado il Covid19, sono stati realizzati alcuni incontri dal vivo, come quello tra le ragazze del laboratorio e le poetesse Francesca Genti e Manuela Dago, fondatrici della casa editrice Sartoria Utopia, assieme all’illustratrice Michela Nanut, autrice delle donne-manifesto appese in tutta la città. Tra queste doveva esserci anche Tosca Giordani, la staffetta partigiana lagarina, che compie quest’anno 99 anni, ma per via dell’emergenza sanitaria l’incontro non si è potuto tenere. “Il progetto – continua Lorandi – si è sviluppato nel 2020 ed è stato sostenuto dalla Provincia, oltre che dal Comune di Rovereto, l’Osservatorio Cara Città, la Casa delle donne di Rovereto, le Anpi locali e la libreria Arcadia. E i soggetti delle sei donne-manifesto sono stati elaborati da Michela Nanut su impulso delle ragazze del laboratorio, che le hanno fornito tutte le informazioni biografiche che hanno ritenuto più rilevanti”. Tra le donne scelte c’è Claudette Colvin, una ragazza afroamericana che nel 1955 rivendica il suo diritto a non cedere il posto sull’autobus ai bianchi. Yayoi Kusama, un’artista giapponese che segue la sua vocazione a dispetto dei severi divieti dei suoi genitori. Waris Dirie, la top model somala che, dopo averle subite da bambina, si batte contro le mutilazioni genitali femminili. E, infine, Felicia Bartolotta Impastato, la mamma di Peppino Impastato, assassinato nel 1978 dalla mafia, e la donna che ha detto no a Cosa Nostra.

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