Esistenze resistenti, per la Giornata Mondiale del Rifugiato

Sameeh, volontario e rifugiato siriano, collabora alle vaccinazioni nel campo rifugiati di Za’atari, in Giordania – © UNHCR/Shawkat Alharfosh

“Sono venuto qui per aumentare la mia conoscenza e per diventare un esempio per la comunità… Quando dormo sogno questo: ho bisogno di migliorare la vita dei bambini nel campo”. A parlare è Saber, che non ha mai visto il suo Paese, il Sudan: è diventato un rifugiato a 2 anni, quando è stato costretto a fuggire in Etiopia con la sua famiglia. Anche se ha trascorso tutta la sua vita in un campo rifugiati, dove faceva 16 km a piedi ogni giorno per raggiungere la scuola, non ha mai rinunciato al suo desiderio di studiare. A 22 anni ha ottenuto l’opportunità di una vita quando è stato selezionato per una borsa di studio dall’Università di Milano attraverso il programma “University Corridors for Refugees”.

Anche Ahmed non si è fatto fermare dalle difficoltà. È arrivato in Italia nel 2011, affrontando un pericoloso viaggio attraverso il Mediterraneo, si è laureato all’Università di Torino e attraverso il progetto “Welcome. Working for Refugee Integration” ha iniziato un tirocinio presso un istituto assicurativo, dove è poi stato assunto. Quelle di Saber e di Ahmed sono solo due delle tante storie che l’Unhcr Italia fa conoscere in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2021, che si celebra domenica 20 giugno per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione di milioni di rifugiati e richiedenti asilo che, costretti a fuggire da guerre, violenze e persecuzioni, lasciano i propri affetti, la propria casa e tutto ciò che un tempo era la loro vita per cercare salvezza in un altro Paese. Conflitti e persecuzioni hanno costretto oltre 80 milioni di persone nel mondo a fuggire dalle loro case.

I rifugiati, afferma Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino, portano con sé nella fuga un bagaglio di competenze, coraggio e determinazione che possono arricchire le comunità ospitanti, diventando risorse preziose per la società e per il bene comune. Per ottenere la loro piena inclusione in ogni ambito della società, dal lavoro allo studio allo sport, l’Unhcr lancia quest’anno la campagna  “Insieme possiamo fare la differenza – Together we can do anything”. “I rifugiati sono studenti e insegnanti, sono atleti, sono cuochi, sono medici e infermieri. Il dramma della fuga rappresenta spesso il motore di una forte spinta a ricominciare. Noi siamo al loro fianco ogni giorno e chiediamo anche alle comunità e ai governi di sostenerli in questo sforzo”.

Con la campagna di quest’anno l’UNHCR vuole evidenziare il potere dell’inclusione dei rifugiati in tutti questi ambiti attraverso un programma di eventi e iniziative che vedono la partecipazione attiva dei rifugiati.

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