Ultimo San Vigilio per don Giulio da cerimoniere

L’ultimo passaggio di..pastorale nel servizio di don Viviani (foto Zotta)

Fra i vari motivi di riconoscenza emersi a San Vigilio nel corso del pontificale in Duomo anche le parole che l’Arcivescovo al termine dell’Eucaristia ha rivolto al suo stretto collaboratore mons. Giulio Viviani che dopo 11 anni ha concluso in quest’occasione il compito di cerimoniere in Duomo; per altri 17 anni era stato al servizio di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI a Roma: ora si prepara a fare il parroco a Mezzocorona e Roverè della Luna. “In questi anni la sua competenza  ha dato veramente tanto alle nostre celebrazioni – ha sottolineato l’Arcivescovo, ricordando anche il 40° di sacerdozio di don Viviani e il giubileo di altri sacerdoti – e personalmente lo ringrazio perché mi ha permesso di celebrare con tanta serenità: lui pensava a tutto, io potevo concentrarmi solo sulla celebrazione”. L’assemblea, in particolare anche i coristi della Cattedrale “molto amici di don Giulio”, ha applaudito don Giulio che ha formato anche i seminaristi al servizio all’altare: “Quello di cerimoniere in Duomo è un servizio appariscente, ma  anche molto umile” – ha detto don Viviani nell’intervista a Vita Trentina in cui saluta anche gli altri suoi ambiti di attività, evidenziando come  “per i seminaristi questo servizio in Duomo è una formazione liturgica sul campo”.

L’incarico di cerimoniere sarà assunto da don Vincenzo Lupoli, educatore in seminario e responsabile della nuova Casa Vocazionale.

In passato, la cura liturgica delle celebrazioni con il vescovo era stato seguita – fra gli altri – anche da mons. Armando Costa, don Cornelio Carlin, don Sergio Nicolli, don Albino Dell’Eva.

 

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