La denuncia di sindacati e Acli: “L’assegno di natalità discrimina, lo dicono i dati”

Trento: da sinistra, i tre segretari generali Andrea Grosselli, Walter Alotti e Michele Bezzi con il vicepresidente delle Acli, Walter Nicoletti , davanti a uno dei manifesti affissi in città per promuovere la campagna di raccolta firme per cancellare il vincolo dei 10 anni per l’assegno di natalità provinciale

Stando ai dati forniti nella mattinata di oggi in Consiglio provinciale rispondendo ad un’interrogazione del consigliere Alessandro Olivi, secondo gli uffici provinciali, su 3200 bambini e bambine che avrebbero diritto all’assegno di natalità trentino, sono solamente 140 quelli che restano tagliati fuori perché nati da un papà e una mamma residenti da meno di dieci anni in Trentino, vale a dire appena il 4,4% del totale.

“Sulla base di questi numeri è evidente che il vincolo voluto dalla Giunta Fugatti non porta nessun vantaggio in termini di risparmio di spesa, è solo una misura che discrimina tra bambini nati in Trentino da genitori italiani o stranieri. Riteniamo che questo sia inaccettabile e ci auguriamo che il Consiglio provinciale discuta quanto prima le proposte di legge di modifica di questo assurda regola che rende i bambini diversi fin dalla culla”, commentano Cgil Cisl Uil e Acli del Trentino, che ricordano come la posizione trentina risulti opposta a quanto deciso dal Parlamento italiano sull’assegno universale per le famiglie, ma anche nelle vicine regioni di Veneto e Friuli Venezia Giulia dove il requisito per le misure di sostegno ai nuclei familiari non superano i due anni.

“Crediamo sia importante sanare anche in Trentino un provvedimento che è solo ideologico. Una decisione assunta dalla Giunta solo a scopo propagandistico, ma che purtroppo discrimina i più piccoli. E’ sempre più chiaro il fatto che interi settori produttivi – dalle costruzioni ai servizi alla persona passando dal turismo – hanno bisogno di manodopera e spesso questa è di origine straniera. Per questo non è solo giusto ma anche utile integrare i cittadini e le famiglie che vengono da fuori Trentino. Per questo crediamo che il Trentino debba continuare ad essere una terra che riconosce a tutti uguali diritti e uguali doveri. E’ importante per la tenuta della nostra società e per il futuro stesso della nostra comunità: discriminando invece che integrando si creano solo fratture che paghiamo tutti”.

Come noto le quattro realtà hanno lanciato nelle scorse settimane una petizione per invitare Giunta e Consiglio provinciale a cambiare le regole oggi previste per l’accesso all’assegno di natalità. L’appello è stato sottoscritto da rappresentanti delle istituzioni, del mondo culturale, sociale e professionale. Proprio in risposta a questa iniziativa, in Consiglio provinciale è stato depositato un disegno di legge a firma del consigliere Olivi che elimina il vincolo dei 10 anni e semplifica l’assegno di natalità. “Ci pare una proposta di buon senso – ribadiscono Grosselli, Bezzi, ALotti e Oliver -. Confidiamo che l’aula consigliare la discuta e approvi quanto prima”.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina