“Alt(r)e Visioni”, la mostra che mette in dialogo la montagna e gli artisti

Una delle opere dell’altoatesino Gotthard Bonell che riesce ad indagare la bellezza delle vette dolomitiche cariche di fascino e leggende misteriose

Domenica 25 luglio alle 17.30 verrà inaugurata, negli spazi di Palazzo Aliprandini Laifenthurn di Livo, la mostra Alt(r)e Visioni con le opere di Gotthard Bonell, Gianluigi Rocca e Ivan Zanoni. La mostra fa parte della quarta edizione della rassegna Fior di Palazzo e si avvale del patrocinio del Comune di Livo e del Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, nonché del supporto della Regione Trentino Alto Adige, della Provincia Autonoma di Trento, della Cassa rurale Val di Non, del BIM dell’Adige – Consorzio dei Comuni della Provincia di Trento e dell’Associazione Anastasia Val di Non.

“Livo è per sua stessa vocazione geografica e storica ‘terra di mezzo’ tra culture e tradizioni diverse, zona di montagna prossima ma non adiacente alle alte vette alpine“, spiega la curatrice della mostra, Nicoletta Tamanini. “Territorio ideale quindi per ospitare, dentro un antico palazzo adibito ad incontri culturali e mostre contemporanee, un evento espositivo in cui dialogo e confronto tra artisti di montagna, provenienti da varie zone del nostro territorio e connotati da linguaggi artistici dissimili tra loro, il disegno a matita, l’olio su tela o tavola e la scultura in ferro battuto, delineano un percorso vario e stimolante offrendo in ogni sala ‘Alt(r)e Visioni’ di quel variegato universo racchiuso nell’inclusivo termine di montagna”.

La montagna indagata dal pennello originale e dall’occhio attento dell’altoatesino Gotthard Bonell è il riflesso della bellezza delle vette dolomitiche cariche di fascino e leggende misteriose. La montagna sottesa di Gianluigi Rocca, pittore, poeta e pastore delle Valli Giudicarie, diventa occasione di intimo raccoglimento domestico o memoria della dura vita di chi la montagna la vive quotidianamente tra animali e continue transumanze e infine la montagna “vissuta” di Ivan Zanoni, scultore di Caldes in Val di Sole, che forgia con passione le creature delle “terre alte” immortalandole nella loro naturale, sublime eleganza.

Una delle opere dello scultore solandro Ivan Zanoni che forgia le creature delle “terre alte” immortalandole nella loro naturale, sublime eleganza

Il percorso espositivo si snoda lungo tutti i tre piani dell’edificio offrendo al visitatore la visione di circa una cinquantina di opere pittoriche e scultoree che ben si inseriscono nelle suggestive architetture dell’antico palazzo dialogando con due opere contemporanee permanentemente esposte, un’installazione dell’artista trentino Stefano Cagol e la scultura a grandezza naturale “Il melo antico” dello scultore solandro Luciano Zanoni.

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