San Modesto e una valigia di cartone: la famiglia Beozzo da Aldeno al Brasile

La famiglia di Oscar Beozzo e Gessy Martins nel 1952: da sinistra, Estevam, Benedito, Oscar padre, Lia, Mana, Oscar figlio, Angélica, Gessy, Zélia, Augusto

È stata una semplice e-mail, il 7 marzo 2014, a far nascere in me la curiosità della ricerca genealogica del cognome che porto. Un albero ascendente e discendente, i nomi di una o più famiglie di un ceppo comune: Beozzo. Una ricerca fra innumerevoli nomi e date, destini e destinazioni diverse. Nel corso degli anni, alcuni altri parenti Beozzo di Aldeno si erano dedicati con interesse e passione all’albero genealogico della nostra famiglia. Grazie a loro possiedo un memoriale che comincia con Beozzo G. Batta (1690 – 1758).

Ma quella e-mail mi comunicava un evento importante: “50 Anos de Vida Presbiteral do Padre José Oscar Beozzo” (i 50 anni di vita sacerdotale di padre José Oscar Beozzo).

Ma torniamo per un momento al ceppo Beozzo. Modesto Beozzo nasce ad Aldeno il 6 agosto 1853 da Fortunato Beozzo e Cattarina Fontanari. Battezzato il 7 agosto 1853, padrini Pietro Paolo Benvenuti e Carolina Moratelli. Nell’anno 1880, Modesto sposa Maria Comper. Dal loro matrimonio, il 28 maggio 1881, nasce il loro primo figlio, Mario Giuseppe. Nel 1883, la famigliola – Modesto con la sposa Maria e il piccolo Mario di 2 anni – parte per il Brasile.

Un’immagine recente di padre José Oscar Beozzo

Il nome di padre José Oscar invece l’avevo sentito pronunciare da mio padre Guglielmo quando venne in Italia e a Trento per un seminario sul Concilio di Trento. Venne anche ad Aldeno. Fu una visita organizzata dal giornalista trentino Fulvio Gardumi, che è stato vice caposervizio di Vita Trentina, capo servizio all’Ansa di Trento per 17 anni, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Trentino-Alto Adige e altro. Da diversi anni a tutt’oggi, Fulvio Gardumi fa parte, con passione e dedizione, della Rete Radié Resch, un’associazione di solidarietà internazionale alla quale aderiscono donne e uomini impegnati nella solidarietà con i popoli del Sud del mondo. Sono realtà organizzate e autogestite che lottano nei loro Paesi contro l’impoverimento, per costruire società fondate sulla giustizia.

In quell’occasione, padre José Oscar incontrò alcuni parenti ma, soprattutto, poté esaudire quello che era un suo grande desiderio: recarsi nella chiesa di Aldeno. Scriverà successivamente in una e-mail: “È stata una grande emozione entrare nella chiesa parrocchiale di San Modesto dove nel 1881 fu battezzato nonno Mario. Mi sono reso conto, in quel momento, del perché mio padre aveva ‘Modesto’ nel suo nome; Oscar Modesto Beozzo, un mio zio; Giuseppe Modesto Beozzo, un cugino; Modesto Beozzo e così via nella famiglia: Modesto era il santo del nostro paese!”.

Dopo quella visita ho avuto modo di approfondire la biografia di padre José Oscar e da quel momento in poi tenni con lui una saltuaria corrispondenza via e-mail, che si è intensificata nel corso dell’ultimo anno, perché l’“effetto pandemia” non è solo stravolgimento, patimento, disorientamento, ma può diventare – come per molte persone è stato – avvicinamento, contatto, solidarietà. Josè Oscar Beozzo è nato a Santa Adélia nello Stato di San Paolo (Brasile) nel 1941. Ordinato sacerdote nel 1964, ha compiuto studi di filosofia a San Paolo e ad Aparecida in Brasile, di teologia all’Università Gregoriana di Roma, di storia sociale all’Università di San Paolo e di comunicazione all’Università Cattolica di Lovanio (Leuven), in Belgio.

Teologo, storico e ricercatore, padre Beozzo è coordinatore generale del Ceseep Oikoumene – Centro Ecumenico per l’Evangelizzazione e i Servizi di Educazione Popolare, un centro di formazione popolare, di respiro latinoamericano e caraibico, nato nel 1982, impegnato nell’ecumenismo, nel dialogo e nella cooperazione con le altre religioni e con le persone impegnate nella pastorale e nei movimenti sociali, i cui corsi si ispirano alla metodologia educativa popolare di Paulo Freire, con un’attenzione specifica ai temi dell’etnia e del genere. È docente di storia della Chiesa in America Latina e nei Caraibi e autore di svariati libri, fra i quali ci limitiamo a ricordare “Leis e Regimentos das Missões – Política Indigenista no Brasil” (1983), “A Igreja do Brasil: de João XXIII a João Paulo II, de Medellín a Santo Domingo” (1992); “A Igreja do Brasil no Concílio Vaticano II: 1959-1965” (2005). Ha diretto i 25 volumi della collana “Teologia Popular” (1988-2012).

 

Oscar e le sorelle Lia (più grande) e Zélia con i nonni Mario e Anna nella loro casa a Rio Claro.

 

Il 17 maggio 2019 l’Università Cattolica Salesiana Auxilium (UniSalesiano) ha conferito a padre José Oscar Beozzo il titolo di Dottore Honoris Causa per il suo contributo alla società e alla pastorale. “Nel momento critico in cui viviamo, il nostro Paese ha bisogno di tornare a credere nei bambini, nei giovani, nella conoscenza, nella condivisione e nella solidarietà – disse padre Beozzo in quell’occasione -. Sono molto grato ad UniSalesiano per questo cammino fraterno per servire meglio le persone, e soprattutto i più bisognosi”.

La ricerca e l’approfondimento di un albero genealogico sono come il viaggio di un pellegrino: per raggiungere la meta prefissata ha davanti a sé un lungo e faticoso cammino che lo porterà ad incontrare tanti volti, nomi, storie, vicende. E, come il pellegrino, nella sua ricerca farà frequenti soste, per soddisfare la sua sete di conoscere, di portare alla luce le tante diramazioni di quei rami centenari che il tempo non riuscirà mai a far rinsecchire.

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