L’orso M49 protagonista di un podcast de “Il Post”

Si intitola M49 – una storia di uomini e persone“, il podcast pubblicato il 30 luglio scorso su tutte le principali piattaforme dal quotidiano “Il Post“, realizzato da Andrea Genzone e Gabriele Bertacchini.

La storia dell’orso, narrata a partire dalla ricostruzione delle sue ripetute fughe e catture, è lo spunto dei quattro episodi in cui si cerca di capire e spiegare perché la presenza degli orsi in libertà sia considerata un problema da alcuni e una risorsa da altri.

Numerosissimi e diversi tra loro gli interventi raccolti da Genzone e Bertacchini, che hanno interpellato Alessandro De Guelmi, veterinario che ha collaborato alle prime operazioni di cattura di M49; Andrea Mustoni, zoologo e coordinatore tecnico del progetto Life Ursus; Antonio Liberatore, veterinario che fa parte della rete di monitoraggio dell’orso marsicano; Claudio Groff, coordinatore del Settore Grandi Carnivori (Provincia Autonoma di Trento); Davide Celli, attivista ecologista; Doriana Sarli, veterinaria e parlamentare che ha visitato il recinto del Casteller; Filippo De Gasperi, consigliere provinciale; Marco Ianes, docente di scuola secondaria; Ornella Dorigatti, delegata di OIPA per la Provincia di Trento; Simone Stefani, vicepresidente della LAV; Ruth Pozzi, vicepresidente di Animalisti ETS; residenti, escursionisti e lavoratori della Val Rendena.

“Dando voce alle diverse parti in causa, il podcast vuole restituire agli ascoltatori la complessità di un tema che va oltre le vicende di un singolo orso, e può dire molto sul rapporto tra uomo e natura“, spiegano gli autori: “Come ogni tema, anche la convivenza tra orso ed essere umano richiede un approccio curioso. È quello che abbiamo cercato di fare con M49 – una storia di orsi e persone. Abbiamo incontrato molte persone che hanno a cuore l’orso, hanno a cuore l’uomo, e vorrebbero soltanto che le due cose non si escludessero. Tuttavia, abbiamo forse dimenticato di essere parte della natura. Siamo ossessionati dall’idea di gestire ogni cosa. Il mondo che abbiamo creato, del resto, per stare in piedi così come lo abbiamo pensato, ha bisogno di questa illusione, finendo per governarci e mettendoci di fronte ad una domanda: dove ci ha portato il nostro atteggiamento, dove ci porterà?”.

 

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