Il Duomo di Trento ispira l’arte: la mostra Ucai

“La Cattedrale di San Vigilio. Uno spazio sacro“. È imperniata su questo tema il la mostra che vede protagonisti, con le loro opere, 13 artisti della sezione trentina dell’Ucai, l’Unione cattolica artisti italiani. La mostra ha aperto le porte, finalmente in presenza, mercoledì 4 agosto nell’aula S. Giovanni negli spazi sotterranei del Duomo di Trento (ingresso da piazza Duomo) e sarà visitabile fino al 15 settembre 2021. Il catalogo della mostra è però consultabile anche online: https://bit.ly/3rM64Pj.

“Un dialogo tra contemporaneità, architettura, arte e storia” lo definisce la presidente Ucai, Mirta De Simoni Lasta, aprendo il catalogo della mostra. “In giorni come i presenti, in cui tutto si logora e si consuma rapidamente e diviene difficile, se non impossibile, sostare nella riflessione e nella meditazione – scrive nell’introduzione il decano del Capitolo della Cattedrale, mons. Lodovico Maule – è opportunità e dono poter, nella contemplazione silenziosa, di opere d’arte sgorgate del cuore, dalla mente e dalla fede di artisti della nostra terra trentina, essere ricondotti alle radici della storia al tempo in cui Vigilio, forte solo della sua fede, speranza e carità, piantò la tenda della Chiesa nelle nostre valli tra “concave e sorde” fino ad allora alla Parola di salvezza”.

Il consulente ecclesiale dell’UCAI trentina don Marcello Farina scrive a proposito della Cattedrale: “Il Duomo di Trento. Solo a guardarlo ricama il cuore della città, ne accompagna il battito, ne abbellisce il ritmo della vita. È maestoso, ma per dire la forza che dà stabilità; è elegante per dar rilievo alle forme entro cui nasce l’armonia dell’insieme: corpo e anima insieme, se si vuole cogliere la sua vera entità, fatta di pietre, una sull’altra, come gli organi di un vivente, e di spirito, per quello che esso richiama e custodisce. Da quel punto di vista il Duomo non ha età: è sempre vecchio per le tracce di storia che porta con sè, ma è anche sempre giovane per quello che le donne e gli uomini che lo “visitano” sanno far fiorire quando lo incontrano. Custode di umanità nei risvolti più impensati, religiosi e laici, sedimentati e nuovissimi, esso muove sempre ispirazione e godimento. Per tutti”.

All’esposizione collettiva partecipano con una loro opera: Anita Anibaldi, Marco Arman, Chiara Boratti, Carla Caldonazzi, Rita Cench, Mirta De Simoni Lasta, Maurizio Frisinghelli, Silvio Magnini, Mastro 7, Marco Morelli, Fabio Nones, Angelo Orlandi, Lina Pasqualetti Bezzi .

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