Autonomia scolastica, la Fidae studia l’esempio trentino

I lavoro del convegno FIDAE nella Sala della Regione (foto Gianni Zotta)

L’autonomia delle istituzioni scolastiche, prevista nella Costituzione e sostenuta da una legge di vent’anni fa, deve essere ancora applicata e sviluppata. Non mancano le prassi e le sperimentazioni esemplari, ma molto resta da fare. Può essere la sintesi dell’incontro nazionale sul tema “Futuriamo insieme” promosso dalla Fidae (la Federazione che riunisce centinaia di istituti scolastici cattolici in tutt’Italia, dieci in Trentino) questa mattina nella Sala della Regione a Trento in apertura del consiglio nazionale, al quale hanno partecipato anche rappresentanti di altre realtà associate cattoliche come Agesc, Firm e CDO.

Al centro dell’attenzione l’esperienza ormai trentennale della scuola trentina, illustrata in un intervento scritto dal presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti (assente per impegni a Roma) e letto dal dirigente del Dipartimento Roberto Ceccato. Nel percorso trentino i convegnisti della Fidae hanno riconosciuto “un ottimo esempio  di attuazione delle proprie competenze nell’ambito dell’istruzione e della formazione anche nel particolare settore della Scuola paritaria con la valorizzazione della pluralità nella scelta del progetto educativo da parte delle famiglie”.

Lo hanno sottolineato i tre relatori, molto qualificati: Stefano Versari, capo dipartimento del Ministero della Pubblica Istruzione che ha promesso entro settembre l’istituzione a livello nazionale del  “tavola della parità” e ha invitato gli istituti cattolici a crescere in competenza, qualità e consenso;  la preside Elena Ugolini, già sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, che ha incoraggiato le scuole cattoliche nel sapere esportare le buone prassi praticate al proprio interno e il responsabile CEI per la scuola, Ernesto Diaco, che ha collocato l’impegno della FIDAE nel cammino della Chiesa italiana, valorizzando quindi i valori della libertà, della sussidiarietò, della qualità scolastica e della comunione.

Molto applaudito l’intervento dell’Arcivescovo di Trento Lauro Tisi che ha aperto e chiuso  la mattinata osservando che “per progettare la scuola del futuro non possiamo non metterci in ascolto di quanto stanno vivendo e hanno vissuto i nostri ragazzi e i nostri giovani, valorizzando la loro creatività e le loro risorse”; l’impegno educativo delle scuole cattoliche deve sempre tenere al centro la centralità degli studenti

“Parlare di educazione nella scuola cattolica oggi – ha sottolineato mons. Tisi – vuol dire saper annunciare la speranza, evitando atteggiamenti di lamentale o di rimpianto: è l’ora di rimboccarsi le maniche e offrire la speranza come antidoto per questo nostro tempo difficile”.

La presidente nazionale FIDAE Virginia Kaladich ha concluso la mattinata, moderata dal direttore di Vita Trentina, Diego Andreatta, anticipando alcuni spunti del documento che il Consiglio nazionale discute in questi giorni a Trento: la volontà di “tornare in classe, con fiducia e speranza nuova in un sistema pubblico di istruzione composto di scuole statali e pubbliche”; l’importanza di lavorare insieme, rafforzando le presenze associative nel coordinamento dell'”Agorà della parità”; l’attenzione ad uno sguardo sul futuro che sappia cogliere dall’esperienza della pandemia valori utili per una nuova alleanza educativa; lavorare affinchè nel nostro Paese venga superata la distanza  che ancora separa le scuole statali da quelle paritarie, nonostante siano passati 21 anni dalla legge sull’autonomia”.

Il convegno, arricchito anche da un video con testimonianze di docenti e formatori cattolici di quattro diversi Paesi europei, si  è concluso con un ringraziamento al salesiano don Lorenzo Teston, coordinatore FIDAE trentino, che quest’anno lascerà l’incarico ad un confratello. La registrazione dell’incontro è disponibile sul canale youtube della FIDAE.

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