Il Festival dell’Economia al Sole 24 Ore: la decisione della Provincia fa discutere

Erano due le proposte pervenute alla Provincia di Trento per l’organizzazione dell’edizione 2022 del Festival dell’Economia: una del Gruppo Sole 24 Ore per un nuovo format e una della Giuseppe Laterza e Figli S.p.A., fondatrice storica del festival arancione. Due proposte entrambe risultate valide, che hanno passato l’esame della Commissione di valutazione. La parola quindi è passata alla Giunta provinciale che, con una delibera approvata su proposta del presidente della Provincia autonoma Fugatti, ha deciso di autorizzare l’avvio, da parte delle strutture provinciali competenti della Provincia, di un confronto con il Sole 24 Ore al fine di addivenire alla sottoscrizione di una convenzione per l’organizzazione di un grande evento sui temi dell’economia.

Una decisione che segna la fine di un’epoca per il Festival dell’Economia, nato proprio su iniziativa della casa editrice barese, con lo storico direttore scientifico Tito Boeri, presa sulla base degli “importanti elementi di innovatività” e della garanzia di “una maggiore estensione delle iniziative oltre le giornate di svolgimento del Festival e quindi una prolungata promozione e visibilità del territorio”, spiega la Giunta provinciale, che aggiunge: “La proposta del Sole 24 Ore lascia intravedere un ampio respiro mediatico attraverso la partnership con importanti testate internazionali, e parallelamente rafforza i presupposti per una significativa compartecipazione economica privata. Oltre al prestigio del Gruppo, lo spessore e le competenze dei soggetti che fanno parte del Comitato scientifico ipotizzato e la varietà della composizione del Comitato editoriale possono contribuire ad assicurare qualità e rigore all’offerta culturale e scientifica dell’evento e un significativo apporto multidisciplinare e, nel contempo, a rinnovare il prodotto Festival con inserimenti e format inediti”.

La scelta di Fugatti non è certo passata inosservata, e mentre l’editore Laterza, sulle pagine di Repubblica, avanza il sospetto che “la ragione di questa inopinata scelta sia da ricondurre all’autonomia del direttore scientifico: Tito Boeri è uno degli economisti che si è più distinto in questi ultimi anni per la sua indipendenza dai partiti politici. Per me è un grandissimo merito. Forse per la Provincia leghista è stato un problema?”, lo stesso Boeri la definisce una scelta politica, presa ormai da tempo, travestita in modo goffo”.

Sul tema è intervenuto anche il Pd trentino, che senza mettere in dubbio le capacità del Sole 24 Ore, si dice basito “di fronte alle modalità con cui ancora una volta la Giunta provinciale ha gestito questo delicato passaggio, dimostrando per l’ennesima volta arroganza e inadeguatezza nel gestire partite così complesse e relazioni così importanti. Pare evidente che alla base di tale decisione non ci siano ragioni scientifiche o tecniche, peraltro confermate dalla commissione tecnica, bensì politiche. Non dovrebbero però essere queste a guidare la selezione del coordinatore scientifico di un Festival che negli anni ha dato spazio e casa a tutte le voci, garantendo al Trentino un capitale di relazioni scientifiche di livello internazionale senza pari”.

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