Referendum sul Distretto Biologico, il pensiero del comitato promotore

Fabio Giuliani e Annemarie Gluderer con la lettera consegnata a papa Francesco mercoledì 8 settembre

Conciliare la produzione agricola con la natura circostante, preservare la biodiversità, salvaguardare le api, le acque, la fauna ittica e il territorio, tutelare la salute degli abitanti. Punta a questi obiettivi l’istituzione su tutto il territorio della Provincia Autonoma di Trento di un Distretto Biologico.

“L’iniziativa referendaria nasce dal grido di dolore della popolazione che vive a stretto contatto con le coltivazioni intensive, che fanno largo uso di sostanze tossiche sia per l’ambiente che per l’uomo”, ha scritto il Comitato promotore a papa Francesco nella lettera che Annemarie Gluderer, rappresentante italiana dell’Iniziativa dei Cittadini Europei “Salviamo le api e gli agricoltori”, ha consegnato a Bergoglio mercoledì 8 settembre. Spiega Fabio Giuliani, presidente del Comitato: “Il biologico pone dei limiti all’utilizzo di metodi tossici. Con il referendum proponiamo l’avvio di un percorso, che sarà lungo. Tranquillizziamo gli agricoltori. Noi ipotizziamo dieci anni per giungere al Distretto Biologico Trentino”. Aggiunge di più, Giuliani: è un percorso che non cancella da un giorno all’altro l’attuale sistema produttivo – ci mancherebbe! -, ma affianca ad esso un modello di sviluppo dove agricoltori, cittadini, operatori turistici, associazioni e pubbliche amministrazioni stringono un accordo per la gestione sostenibile delle risorse, partendo proprio dal modello biologico di produzione e consumo; significa filiera corta, gruppi di acquisto, mense pubbliche bio.

In Provincia esiste già l’esperienza dei distretti biologici della Val di Gresta, di Trento, del Vanoj e della Valle dei Laghi. L’idea è di estendere questa esperienza a tutto il territorio della Provincia. “Spiace che qualcuno veda la nostra iniziativa come una minaccia, quando in realtà è una opportunità. La controprova? Basta guardare quanto sta accadendo nella viticoltura trentina, che va già nella direzione da noi auspicata”. Il Comitato, che giudica il recente disegno di legge in materia approvato dal Consiglio provinciale e proposto dall’assessora all’agricoltura, Giulia Zanotelli, largamente insufficiente per promuovere una vera svolta verso il biologico, sta intensificando lo sforzo comunicativo. Ma mostra cauto ottimismo. “Il quorum è alto. Puntiamo al 50% dei votanti, per avere il 41%” (la soglia perché il referendum sia valido è il 40% più uno dei voti).

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